domenica 6 ottobre 2013

Prigionieri Dell'Euro



L’anno scorso ho scritto un articolo intitolato “Morire per l’Euro” , in cui asserivo che fossimo in presenza di un fanatismo Europeo ,per cui la gran parte di noi era disposta a sacrificare il proprio futuro e quello dei propri figli in nome e per conto del mantenimento dell’Euro con tutte le gravose conseguenze che questo comporta. Dissi che per quanto gli uomini si sforzino a piegare la realtà alla propria visone ,questa alla fine vincerà comunque , e lo farà lasciandosi dietro di sé una scia di distruzione economica e sociale ,che ci farà pentire amaramente di non avere avuto il buon senso di esserci svegliati per tempo,  e prendere l’unica decisione possibile : rinegoziare completamente i vincoli oppure uscire da questa follia chiamata “Moneta unica”.
Da allora la crisi economica che ci attanaglia si è ulteriormente aggravata, perché la medicina che ci viene somministrata chiamata “Austerità finanziaria” non fa altro che uccidere il malato ,senza peraltro curarne la malattia. Adesso sto notando che insieme al fanatismo Europeo ancora molto presente soprattutto nella classe politica ex sinistroide, si affaccia un altro sentimento, dovuto alla strisciante consapevolezza di essere in realtà “prigionieri dell’Euro” . Molti cominciano a capire che abbiamo un cappio stretto al collo (altro che prosperità economica), e mentre prima pensavano che la scelta di stare dentro questa follia monetaria fosse consapevolmente voluta da tutti noi ,oggi ci rendiamo conto che in realtà la stiamo subendo, e passivamente e volontariamente stiamo aggravando la crisi in atto.  E’ il caso di dire che siamo diventati ostaggi e prigionieri di un’Europa che non assomiglia neanche un po’ a quella che ci avevano prospettato.  
La sindrome di Stoccolma
E’ interessante citare a nostro proposito l’interessante caso della Sindrome di Stoccolma, tratta da un famoso episodio di cronaca del 23 agosto 1973 , dove tra rapitore ed ostaggi nacque un rapporto di complicità  analogo a quello che è nato fra gli stati Europei del sud tenuti in ostaggio da altri stati Europei del nord (Per es. la Germania).
Il 23 agosto del 1973 Jan-Erik Olsson tentò di rapinare la filiale della Kreditbanken, nel centro di Stoccolma, in Svezia. Le cose non andarono secondo i piani e Olsson restò bloccato nel caveau della banca per cinque giorni, con un complice e quattro ostaggi. I racconti degli ostaggi liberati e alcune leggende sui loro rapporti con i due rapinatori portarono alla nascita dell’espressione “sindrome di Stoccolma“: una situazione paradossale in cui la vittima di un rapimento finisce per solidarizzare con il sequestratore.
 Il termine “sindrome di Stoccolma” venne utilizzato spesso in molti altri casi di cronaca per descrivere il rapporto di complicità che a volte si creava tra ostaggi e rapitori. La sindrome di Stoccolma è in genere descritta come una situazione paradossale durante la quale gli ostaggi esprimono sentimenti positivi nei confronti dei loro rapitori, trovandosi a dipendere completamente da loro: trascurano il pericolo al quale sono sottoposti e scambiano la mancanza di abusi da parte dei loro rapitori per atti di gentilezza. Secondo l’FBI in circa il 30 per cento dei casi gli ostaggi sviluppano una qualche forma di sindrome di Stoccolma.
La sindrome di Stoccolma è in genere un legame a due direzioni: l’ostaggio sviluppa un legame con i suoi rapitori e i rapitori sviluppano un legame con i propri ostaggi. Nei documenti ufficiali, l’FBI scrive che i suoi negoziatori spesso cercano di indurre nei rapitori una qualche forma di sindrome di Stoccolma per aumentare le possibilità degli ostaggi di sopravvivere. Una delle tecniche utilizzate è quella di chiedere al rapitore di riferire messaggi agli ostaggi.
In realtà la sindrome di Stoccolma non è classificata in nessun manuale di psicologia ed è stata nominata soltanto in un ridotto numero di studi scientifici. Gli psicologi sono d’accordo sul fatto che la sindrome di Stoccolma rappresenta un “caso particolare” di un fenomeno più ampio: i legami traumatici. Si tratta di quei legami, spesso molto forti, che possono nascere tra due persone ( o addirittura tra due o più stati ) quando una delle due gode di una posizione di potere nei confronti dell’altra e, a intermittenza, la intimidisce, la picchia o usa altri tipi di violenza nei suoi confronti.
Un po’ di buon senso.
Ho citato il caso Stoccolma perché noto una terribile somiglianza con quel evento di cronaca e la nostra situazione Europea ; oggi non siamo più parenti e amici in ambito europeo ,ma  alcuni paesi sono diventati ostaggi nelle mani di altri ,noi per esempio preferiamo attaccarci a una fatua illusione piuttosto che prendere atto di un fallimento clamoroso di questa stramba Europa unita, e vediamo perché:
Cominciamo a porci alcune fondamentali domande, innanzi tutto chiediamoci quale era il fine di avere un’unica nazione Europea, visto che nei secoli passati non si riuscì mai a conseguire questo pseudo intento di  unità . Il fine dei padri costituenti Europei pare fosse quello di regalarci una Europa prospera e unita nella pace e nel rispetto comune , attraverso un processo di avvicinamento progressivo e volontario . Nessuno che abbia buon senso negherebbe che si tratti di un nobile proposito ,e meritevole di impiegarvi le migliori energie  possibili. Ma sempre quel qualcuno che abbia buon senso può onestamente dire con tutta evidenza che stiamo andando in quella direzione?? La realtà che abbiamo davanti descrive qualcosa di molto diverso dal buon proposito che si erano prefissi i fondatori Europei. Possiamo notare subito che anziché un’Europa unita ne abbiamo una totalmente disunita. E’ vero  esiste un parlamento Europeo , ma cosa sta facendo?? Boh! E poi abbiamo almeno tre tipi di Europa : L’Europa della moneta unica , che a sua volta si divide in due tronconi , Quella ricca che prospera grazie all’Euro, e quella che sta affondando grazie all’uso forzoso dell’Euro. C’è poi l’area Europea che non usa (per sua fortuna) L’Euro , e forse visto quello che sta accadendo non farà in tempo ad adottarlo (ammesso che ancora  la vorranno davvero adottare!)  . Ma in Europa siamo ancora sicuri che  i governi siano a  libera espressione democratica ?  Domanda alquanto complessa dove la risposta ha varie sfaccettature . Dunque , chi sta imponendo le regole economiche che regolano la vita sociale dei vari paesi dell’area Euro, e che tanti dispiaceri stanno procurando ai paesi periferici di questa Europa? Notiamo subito che a governare non è il parlamento Europeo dove siedono i rappresentanti eletti dai vari popoli (anzi non si capisce neppure se questi esistano davvero) ma una commissione Europea composta da persone non elette da nessuno. E chi li ha invitati  a fare e  disfare in nome e per conto delle nazioni Europee? Anche qui la risposta è complessa , ma credo che i nostri attuali governanti che dicono di essere espressione di libere elezioni, e che quindi si sentono in diritto di torturarci ,a nome e per conto di questa Europa stramba,  abbiano dato mandato ad alcuni funzionari Europei per fare le cose in loro vece, nell’illusione che questi possano sopperire alle loro mancanze , e alla loro incompetenza. Ed ecco che nazioni come Grecia, Italia, Spagna, Portogallo, Irlanda, e infine anche la Francia ,ma mi dicono che anche l’Olanda  comincia ad accusare qualche colpo di tosse , dal sogno Europeo si trovano improvvisamente proiettati in un orrore Europeo , in cui non si riesce più neppure  di capire chi sia il vero responsabile di questo marasma. Ci viene imposto di smantellare le nostre economie e ovviamente il nostro stato sociale ,con l’introduzione di regole economiche assurde come quella dell’austerità . Aumento vertiginoso di tasse e balzelli vari, caduta in discesa di consumi e circolazione di denaro , chiusure a raffica di piccole e medie industrie e delocalizzazioni forzate di altre , svendita di patrimonio pubblico e di risorse pubbliche , solo per citare alcune conseguenze , e in ultimo aumento vertiginoso del debito pubblico ,cosa che invece si voleva diminuire. Ma a qualcuno sano di mente non viene il sospetto che stavamo molto meglio quando l’Europa non funzionava così? Quando avevamo ancora un po’ di sovranità nazionale?? Ma a chi interessa davvero rimanere prigioniero di questo sistema assurdo , che con il tempo (a meno che non venga notevolmente corretto) non potrà fare altro che sfasciarsi da solo!  Quando le nostre economie saranno state distrutte completamente e la crisi da economica si sarà scaricata sull’intero sistema sociale  , con un impoverimento tale da favorire qualsivoglia  regime dittatoriale purché ci dia l’illusione di poterci liberare dalla prigionia Europea .  I regimi dittatoriali siano essi di destra o di sinistra  ci faranno  ripiombare in un nuovo oscurantismo Europeo (altro che pace e prosperità continentale!) . E siamo ancora sicuri che le guerre che volevamo scongiurare unendoci tutti insieme e facendoci martorizzare fino all’agonia saranno realmente scongiurate??  Adesso in Germania (che è il vero problema Europeo) ha vinto nuovamente la Sig. Merkel , e questo è da ritenersi normale per i Tedeschi ,in quanto essi prosperano  in questo mare di guai in cui hanno cacciato gli altri. I lavoratori Tedeschi hanno ottimi salari , il loro stato sociale non è in pericolo, e  loro non sono certamente in presenza di una crisi finanziaria (questa la impongono agli altri!)  , la BCE non a caso ha sede a Francoforte , e da questo Euro ,che è un vero e proprio Marco travestito da moneta unica la loro nazione si arricchisce ,impoverendo di conseguenza gli altri . Dal loro punto di vista   è tutto OK!
Mi capita sovente di spiegare che una delle soluzioni possibili per arginare la caduta economica nostrana sarebbe quella di uscire da questa moneta e di riappropriarci della banca centrale nazionale (che comunque tutti noi dobbiamo sempre garantire pur non avendo nessuna voce in capitolo) , ma poi scorgo nei loro volti  una paura folle , e cominciano a balbettare frasi del genere : Ma poi come facciamo da soli? E la nostra moneta non varrà di meno dell’Euro di adesso? E le materie prime non ci costeranno di più? E le case saranno svalutate? E via di seguito. Ma non gli viene in mente che con il valore assurdo (per noi sic!) dell’euro siamo spacciati! Se il disporre di una moneta forte potesse risollevare le sorti di un paese come  il nostro e quelli simili a noi allora perché stiamo affondano?? Se questo fosse un vantaggio in rapporto alla nostra tenuta economica come mai stanno chiudendo tutte le nostre industrie manifatturiere??   Non sarà forse perché da noi tutto costa assurdamente caro e quindi conviene acquistare all’estero piuttosto che produrre in casa?  Non sarà forse vero che vendere per noi è quasi impossibile visti gli alti costi finanziari che dobbiamo sostenere??  E’ la sindrome di Stoccolma , i prigionieri dopo essere stati spaventati a morte e torturati in tutti i modi ,finiscono per solidarizzare con il loro carceriere! I carcerieri della troika ci stanno  massacrando svegliatevi! Abbandoniamo in fretta questa nave perché imbarca acqua da tutte le parti , o finiremo per morire annegati tutti, compreso i nostri carissimi amici Germanici.

Antonino Costa.

mercoledì 8 maggio 2013

Civiltà ,proprietà dei beni e del denaro, regimi politici.



Civiltà ,proprietà dei beni e del denaro, regimi politici.

Le elezioni sono state infine celebrate, il risultato ha spiazzato molti dei politici tradizionali, in particolar modo quelli del centro sinistra, che sono rimasti attoniti di fronte ai risultati. Erano convinti che gli elettori Italiani si sarebbero rassegnati e si sarebbero arresi completamente alla loro triste visione del nostro comune destino. Sono rimasto sorpreso io stesso del risultato del M5S ,che non immaginavo così ampio ,ma evidentemente gli Italiani hanno preferito un salto in una situazione nuova piuttosto che continuare a mantenere una situazione di sicuro declino economico e sociale. Ma andiamo con ordine.
Parliamo ancora di crisi e delle sue cause.
All’inizio era rivoluzione industriale, tutti si davano da fare come pazzi per fare crescere la produzione di beni e servizi, redditi individuali e collettivi, e con l’aumento del benessere anche i diritti civili e individuali. Ovviamente tutto questo non è avvenuto in modo lineare, anzi ogni passo compiuto dal popolo o meglio dalle classi medie e medio basse è stato accompagnato da lotte e duri sacrifici. Dopo la seconda guerra mondiale l’occidente pago di distruzioni e........

domenica 17 febbraio 2013

Io, il populista!



Antonino Costa
Definizione di populista:
[po-pu-lì-smo] s.m.
1 Atteggiamento o movimento politico tendente a esaltare il ruolo e i valori delle classi popolari
2 spreg. Atteggiamento demagogico volto ad assecondare le aspettative del popolo, indipendentemente da ogni valutazione del loro contenuto, della loro opportunità
3 Movimento rivoluzionario russo della fine del sec. XIX, che propugnava l'emancipazione delle classi contadine e dei servi della gleba attraverso la realizzazione di una sorta di socialismo rurale
4 In ambito artistico, raffigurazione idealizzata del popolo, presentato come modello etico positivo.

Per cominciare : io sono nel popolo , con il popolo e per il popolo e vengo dal popolo . Le mie origini come quelle della stragrande maggior parte di noi, sono “popolane” . Mio padre è stato semplicemente un lavoratore e mia madre pure , e anche i miei antenati perlomeno quelli recenti sono di umili origini . Ecco il primo punto : il popolo è la parte bassa della classe sociale, quelli di umili origini, cioè : contadini, artigiani, operai, piccoli  imprenditori, etc, etc… Oggi con questa crisi sistemica fanno parte del popolo anche professionisti che fino a ieri credevano di appartenere a classi di rango più elevato, come ,medici , avvocati, bancari, negozianti ,medi imprenditori, insegnanti compreso i docenti. In pratica il capitalismo finanziario odierno ci ha resi tutti un po’ più uguali ,cioè con meno diritti, con redditi più bassi, precari a vita e soggetti a ricatti di ogni genere , impauriti e senza una prospettiva rassicurante di  futuro. E per tutti intendo la stragrande maggioranza di noi che vive di economia reale, che sia attività primaria ,secondaria, o terziaria ,tutti abbiamo in comune il fatto di dover lavorare per vivere. Esistono una categoria di persone che vivono senza lavorare e guadagnano manipolando il denaro che  non è neanche di loro proprietà : i banchieri e tutti coloro che per vario titolo e funzione vivono di rendita e trafficando con la finanza. Questa categoria si arricchisce semplicemente manipolando il denaro altrui, usufruendo della  ricchezza prodotta da altri, con l’intermediazione finanziaria , con i prestiti ad usura , e la creazione di montagne di prodotti finanziari derivati. Sono riusciti nell’incredibile impresa di avere oggi un’equivalente finanziario che è di ben 12 volte più alto del valore del P.I.L mondiale .
Prima di conoscere il significato letterale della parola “Populista” ero convinto anche io come tanti che si trattasse di qualcosa di estremamente negativo, ma da come si può notare dalle definizioni si tratta di una parola neutra nella sua forma primaria. E poi mi sono chiesto quando il popolo chiede giustizia, se e quando chiede semplicemente di poter vivere la propria vita nel rispetto e con dignità, se chiede la possibilità di partecipare e di godere di giustizia e di sicurezza sociale e personale , come è possibile essere accusati  di populismo? Non sarà che chi  usa quella parola vuole semplicemente strumentalizzare la situazione facendo apparire negativo il proprio rivale politico? Spesso alle proposte del populista non si replica nel merito ,attraverso un confronto serio e argomentato, no , è meglio lanciare uno slogan del tipo: sei un populista! Tu vuoi assecondare il popolo bambino ,per carpirne il consenso e poi fregarlo! Non riesco ancora a capire , se c’è qualcuno che denuncia la situazione odierna come estremamente iniqua , se ci dice che l’attuale Europa non è più figlia dei popoli ,ma una nemica  estranea e incomprensibile , se ci dice che si vorrebbe un mondo più a misura dei popoli e d’uomo allora siamo populisti? Se si denuncia che le regole con cui viviamo e che questa Europa estranea ci impone sono sbagliate perché anti-democratiche e sostanzialmente fanno pendere la bilancia verso le élite finanziarie impoverendo il “Popolo” allora siamo dei populisti nel senso dispregiativo?? Se ci dice che dobbiamo riprendere in mano le redini delle nostre vite attualmente date in comodato d’uso a quei signori lì è sbagliato? 
Be’ allora anche io insieme a miliardi di persone che vivono su questo pianeta sono un “ populista”, perché voglio un mondo più giusto ,perché comunque appartengo al popolo, perché nessuno deve rubarci le nostre vite e dei nostri figli, perché nessuno deve decidere chi può vivere e chi deve morire, perché nessuno deve impossessarsi più del nostro futuro!
Noi siamo popolo e dunque “Populisti” !
Ah! A proposito ,il primo populista ufficiale della storia umana  è stato Gesù Cristo, e abbiamo visto come è finita.


Antonino Costa.

martedì 5 febbraio 2013

False Flag




Ovvero: come ti assoggetto la democrazia e i cittadini con l’uso  controllato dell’informazione ufficiale.

“False flag” Termine generico con cui si identificano operazioni di depistaggio , e , cioè,  consiste nell’attuare una strategia sotto falsa bandiera , in modo tale da infiltrarsi tra le file nemiche e compiere azioni di sabotaggio . Nel campo militare aeronautico con questo termine vengono identificare tutte quelle contromisure atte a depistare i missili di offesa che vengono lanciati dall’aereo aggressore contro l’aereo bersaglio ; per esempio i razzetti che vengono rilasciati dall’aereo bersaglio per depistare il missile in arrivo a guida di calore , che in

domenica 6 gennaio 2013

Le due anime inconciliabili del partito democratico.



Fino a qualche tempo fa , faticavo a capire che cosa non andasse nel’ anima nascosta e profonda del partito democratico, oggi con la crisi economica in atto , e dopo alcune riunioni a cui ho partecipato , credo di aver compreso che cosa stona in questo partito.
Ci sono cose in natura che sono antitetiche, e anche quando convivono in uno stesso organismo ,o ambiente ,non possono coesistere contemporaneamente nello stesso momento . Per esempio : Il giorno e la notte, la vita e la morte , l’acqua e il fuoco, e via discorrendo….. . Non è possibile per esempio fare convivere il ghiaccio e il caldo tropicale, a meno che non si creino ambienti artificiali che li separino, esattamente come per il Liberismo estremo e il socialismo anche quando esso fosse moderato. Intendiamoci io sto estremizzando, è chiaro che esistono sempre dei momenti di incontro fra due elementi estremi , per esempio l’alba o il tramonto è il momento in cui il giorno e la notte si incontrano, ma poi una delle due componenti dovrà prevalere. La crisi di questo momento storico sarà foriera di rivoluzioni epocali, perché rimetterà in discussione dogmi che ormai sembravano inossidabili, soprattutto nel campo culturale e ideologico. L’esperimento che con la nascita del partito democratico si voleva mettere in campo, sta attualmente dimostrando tutti i limiti di una convivenza impossibile . La così detta “terza via” teorizzata da Tony Blair con il partito laburista in Gran Bretagna , e cioè quella di fare convivere il socialismo redistributivo con il neo-liberismo si sta dimostrando sostanzialmente un’utopia. Esattamente come il giorno e la notte che possono convivere soltanto per pochi momenti ,anche queste due componenti estreme della convivenza umana non possono coesistere .
La nascita de Partito Democratico.
Il partito democratico Italiano ha visto ufficialmente l’alba nel 2007 , sull’onda del presupposto che si potessero fare convivere nello stesso movimento politico il socialismo e il neo- liberismo , il cattolicismo e il laicismo avendo però come base elettorale essenzialmente la classe media e quella lavoratrice popolare. La base di questo partito è di provenienza comunista-socialista (Ds, PDS, e poi PD) ,e poi l’incontro con la ex Margherita che pur stando a sinistra del panorama politico aveva all’interno un’ area di così detto liberismo di sinistra , una componente laica e cattolica integrale e una componente socialista. Praticamente era soltanto un contenitore ad uso elettorale . Da questa nuova unione , è scaturita una strana creatura ;  un nuovo contenitore con una livrea  luccicante , i riti democratici che si celebrano al suo interno ,sono appunto soltanto riti  privi di sostanza, si decide di tutto e di più ,ma nella realtà il materiale politico risulta non essere affatto all’altezza della situazione , non c’è capacità di incidere realmente nella situazione vigente, e la crisi in atto non trova soluzione ,anzi si è già aggravata ,anche con il concorso del PD. La classe dirigente è ancora sostanzialmente la vecchia nomenclatura dei due ex partiti, e la base degli iscritti si sta assottigliando velocemente. La confusione e il disagio della base dei militanti ,che in larga parte hanno compiuto un percorso nel PDS , è ormai palpabile.
La  nascita del partito Democratico ,è stata favorita anche dall’anti Berlusconismo, e dallo stesso Berlusconi che facendo leva su un anticomunismo tutto ideologico, di fatto fazioso e inesistente (in quanto è difficile trovare ancora qualche vero comunista), negli anni scorsi ,ha favorito la divisione degli Italiani fra: Simpatizzanti a tutto tondo, talvolta affetti da vera e propria infatuazione , e coloro che pur non avendo molta simpatia nei suoi confronti pensavano di sfruttarne il consenso per propri fini ,la Lega Nord per esempio , nonché opportunisti e faccendieri desiderosi soltanto di approfittare della situazione per arricchirsi , caricando il tutto sulle spalle del debito pubblico e quindi di tutti gli Italiani, e poi quelli che per i motivi più disparati gli erano avversi.
Sulla scia di questa avversione si è inserita la nascita del PD , che ha creato un contenitore amorfo, con soggetti la cui visione ideologica è nei fatti inconciliabile, ma che potevano coesistere sull’onda dell’anti Berlusconismo. Il PD attualmente come partito non ha ancora avuto l’occasione di essere al governo, tranne nella breve parentesi in cui ha appoggiando il governo di M. Monti. Le uniche elezioni politiche della sua ancora breve storia sono state vinte da S. Berlusconi  nel 2008 ,e il partito ha potuto mantenere la sua coesione interna sulla scia dell’avversione per Berlusconi . Credo che si sarebbe potuto andare avanti ancora un po’ , e magari vincere le prossime elezioni mantenendo intatte tutte le contraddizioni fin qui messe in evidenza; ma all’improvviso sono arrivati e in modo prepotente gli effetti di questa crisi economica mondiale, che come già spiegato da me in precedenti scritti ingloba al suo interno anche una crisi culturale  valoriale e sociale, di cui una delle contraddizioni (socialismo redistributivo/Iper liberismo) è pienamente presente nel DNA de PD. Fin qui il percorso di questo partito politico è stato relativamente facile , in pratica non ha dovuto prendere posizioni politiche di rilievo e quindi non si è ancora espresso su nulla, perché non era al PD che toccava governare. Fino ad oggi….. , ma  da già da adesso la situazione è cambiata, e gli attuali parlamentari si sono seduti al governo insieme ai vecchi nemici del PDL, e per di più votando a colpi di fiducia gli attuali provvedimenti del governo Monti, che sono fortemente depressivi e iniqui , ma propagandati come salvifici  . Adesso le responsabilità difronte ad un elettorato popolare cominciano a farsi evidenti, e le contraddizioni ideologiche diventano non più gestibili. Il buon Berlusconi (si fa per dire) ha smesso di aiutate il PD , avendo agevolato la dissoluzione del suo movimento politico personale ,il PDL , che sull’onda di una corruzione diffusa (agevolata dal suo comportamento dissoluto) e di una sostanziale inutilità della sua politica nella difesa degli interessi nazionali e quindi anche dei suoi illusi elettori . Il PD adesso si troverà solo , senza più la spalla dell’anti Berlusconismo, dovrà vedersela con le sue pressanti contraddizioni , che diverranno evidenti in particolare a tutti i suoi elettori , che sono essenzialmente lavoratori dipendenti e piccola e media industria , senza più credito facile e con redditi e diritti sempre più precari , servizi sociali in bilico, e in ogni caso fortemente depotenziati , e relativa sicurezza sociale compromessa . Presto  si accorgeranno che volendo salvare l’Italia  (come dicono di aver fatto con M. Monti)) hanno condannato gli Italiani , e svenduto l’economia Italiana (o quel che resta) ad interessi stranieri.
Al netto del rito delle primarie , sarebbe interessante capire come fare convivere nel prossimo programma elettorale per le politiche ,posizioni fra loro fortemente contrastanti, il partito per esempio starà  con il “ Lavoro” o con la “Finanza”?? Starà con l’Italia e i suoi interessi oppure con quelli della cricca UE –BCE-FMI ?? Vorrà uno stato che torni a guardare agli interessi dei propri cittadini (che poi sono anche i suoi elettori) o a quelli dei mercati?? In Italia poi vorrà attuare politiche redistributive oppure proseguire nella scia di M. Monti?? Sui problemi etici (che forse sono anche più facili da risolvere) cosa prevarrà , l’aderenza ai dettami della Chiesa oppure la visione laica dello stato?? L’elenco potrebbe continuare a lungo , ma credo che i punti appena elencati già evidenziano il gravoso compito che aspetta questo partito . La crisi attuale costringerà il PD a scegliere, e questo è un bene, si può essere liberisti , trovo lecito avere questa visione della società e della economia , ma poi va chiarito al proprio elettorato che è questa la visione politica del partito , e se gli interessi del lavoro e dei lavoratori non sono una priorità è cosa che va detta. Così all’opposto si può avere una visione diversa, ed allora adottare scelte coerenti , ma non sarà più consentito  adottare una linea politica ambigua, utile soltanto ad intercettare il voto popolare per poi fare gli interessi di banchieri  faccendieri e multinazionali. La cosa che non si potrà più fare sarà quella di pretendere di stare con tutti , strizzare l’occhio alla classe media e poi fare gli interessi reali della finanza e del grande capitalismo, ormai nettamente in rotta di collisione con la popolazione. Non sarà più sufficiente dare del populista a chi non si allinea (che poi il populista sta teoricamente con il popolo ) , non si potranno più rimandare le risposte concrete, perché i problemi diventano sempre più pressanti , e a pochi ancora interesseranno i riti democratici che, seppur importanti, rimangono pur sempre riti con cui non ci paghi le bollette, e poco importa se vince Renzi o Bersani , ciò che conta sono le politiche che verranno adottate , e il coraggio per ribellarsi a questa Europa estranea nei fatti ai nostri interessi.
Termino con qualche domanda e una costatazione; recentemente scrissi in “morire per l’Euro” che la politica sarebbe stata chiamata a pagare un prezzo enorme a causa della crisi in atto, cosa che sta già avvenendo, con questa affermazione intendevo dire che ad essere ridotti e decurtati sarebbero stati “gli attuali partiti politici presenti sulla scena nazionale “ e questo non soltanto per l’insopportabile livello di corruzione, ma anche e soprattutto per l’infimo livello della nostra attuale classe politica . Tutti gli organismi amministrativi sono già nel mirino , è  iniziata la grande sforbiciata. Intendiamoci attualmente si stanno riducendo soltanto gli spazi di democrazia  e non ancora i costi di questa politica  cialtrona e incompetente ,  svuotata di qualsiasi potere reale dai mercati e dalla BCE, che non solo fa del male al paese ma anche a se stessa . Se continua a comportarsi così diverrà irrilevante agli occhi dell’elettorato , (come lo è nei fatti non avendo più nessuna possibilità di incidere sull’economia del paese) e verrà spazzata via da sommosse popolari, insieme alla democrazia di cui godiamo ancora formalmente oggi.  Si dice che normalmente si esce da una deflazione come quella in atto attualmente con una dittatura , e viceversa l’inflazione entro certi limiti è garanzia di democrazia . Speriamo che il danno maggiore non diventi proprio questo tragico passaggio.  La domanda per il PD è proprio questa , potrà reggere alle sfide epocali che abbiamo davanti un partito come questo?? Quale delle due anime prevarrà? Ad oggi la strada è già stata segnata con la partecipazione al governo Monti, e quello che fin qui si è visto è molto preoccupante per la sopravvivenza del partito stesso, inseguire il neo-liberismo sul suo terreno è sadismo puro per la base elettorale ed è masochismo puro per il partito ….Comunque molto presto potremo constate quale sarà la sorte nostra e del nostro paese.
Per il momento posso constatare che le primarie del partito sono state celebrate , e anche se dovevano essere di coalizione la sfida finale è stata fra Bersani e Renzi, e nonostante che abbia vinto Bersani ,quindi l’ala un pò meno liberista, resta confermato quanto ho espresso prima, tanto è vero che S. Berlusconi tornato nuovamente sulla scena politica con una sua autocandidatura  vorrebbe  Renzi  in squadra , riconoscendo in esso un uomo di indole liberiste.
Il PD attualmente corre il rischio reale di attraversare una profonda crisi interna, perché essere di sinistra nella mente delle masse popolari significa incarnare quelli ideali tipici della sinistra socialista e non perseguire il neo-liberismo sul suo sentiero. Se alle prossime elezioni il PD divenisse partito di governo dovrà fare scelte terribili dal punto di vista economico, proprio perché l’agenda dettata dalla UE ha poco a che fare con quei valori sociali di che la sinistra dovrebbe perseguire, e sarà costretta a fare scelte che renderanno evidente a tutti e particolarmente al proprio bacino elettorale da che parte  batte il cuore. Inoltre pare abbastanza evidente che attualmente il confine fra il conservatorismo neo-liberale e l’attuale sinistra sia ormai quasi del tutto inesistente , e pertanto destra e sinistra stanno divenendo la fotocopia uno dell’altra ; le prossime elezioni potrebbero essere la corsa fra due visioni dell’esistente , uno sarà il gruppo di partiti pro euro e dei diktat dell’UE (in particolare della Germania) e l’altro anche se con sfumature diverse avversi all’euro e ai diktat Tedeschi, il PD corre il serio rischio di incarnare oggi il conservatorismo Europeo, ligio ai diktat della BCE e della Germania, nonché ferma sostenitrice della cosi detta “agenda Monti”  . L’agenda elettorale di Monti almeno quella annunciata e da lui stesso e  redatta su Internet, attualmente sembra perfino più a sinistra di quella del PD ,che in vista di una sua probabile vittoria è perfino più inutilmente severa di quella Montiana.
Vedremo presto…….

Antonino Costa.