Fino a
qualche tempo fa , faticavo a capire che cosa non andasse nel’ anima nascosta e
profonda del partito democratico, oggi con la crisi economica in atto , e dopo
alcune riunioni a cui ho partecipato , credo di aver compreso che cosa stona in
questo partito.
Ci sono cose
in natura che sono antitetiche, e anche quando convivono in uno stesso
organismo ,o ambiente ,non possono coesistere contemporaneamente nello stesso
momento . Per esempio : Il giorno e la notte, la vita e la morte , l’acqua e il
fuoco, e via discorrendo….. . Non è possibile per esempio fare convivere il ghiaccio
e il caldo tropicale, a meno che non si creino ambienti artificiali che li
separino, esattamente come per il Liberismo estremo e il socialismo anche
quando esso fosse moderato. Intendiamoci io sto estremizzando, è chiaro che
esistono sempre dei momenti di incontro fra due elementi estremi , per esempio
l’alba o il tramonto è il momento in cui il giorno e la notte si incontrano, ma
poi una delle due componenti dovrà prevalere. La crisi di questo momento
storico sarà foriera di rivoluzioni epocali, perché rimetterà in discussione
dogmi che ormai sembravano inossidabili, soprattutto nel campo culturale e
ideologico. L’esperimento che con la nascita del partito democratico si voleva
mettere in campo, sta attualmente dimostrando tutti i limiti di una convivenza
impossibile . La così detta “terza via” teorizzata da Tony Blair con il partito
laburista in Gran Bretagna , e cioè quella di fare convivere il socialismo
redistributivo con il neo-liberismo si sta dimostrando sostanzialmente
un’utopia. Esattamente come il giorno e la notte che possono convivere soltanto
per pochi momenti ,anche queste due componenti estreme della convivenza umana
non possono coesistere .
La nascita de Partito Democratico.
Il partito
democratico Italiano ha visto ufficialmente l’alba nel 2007 , sull’onda del
presupposto che si potessero fare convivere nello stesso movimento politico il
socialismo e il neo- liberismo , il cattolicismo e il laicismo avendo però come
base elettorale essenzialmente la classe media e quella lavoratrice popolare. La
base di questo partito è di provenienza comunista-socialista (Ds, PDS, e poi
PD) ,e poi l’incontro con la ex Margherita che pur stando a sinistra del
panorama politico aveva all’interno un’ area di così detto liberismo di
sinistra , una componente laica e cattolica integrale e una componente
socialista. Praticamente era soltanto un contenitore ad uso elettorale . Da questa
nuova unione , è scaturita una strana creatura ; un nuovo contenitore con una livrea luccicante , i riti democratici che si
celebrano al suo interno ,sono appunto soltanto riti privi di sostanza, si decide di tutto e di più
,ma nella realtà il materiale politico risulta non essere affatto all’altezza
della situazione , non c’è capacità di incidere realmente nella situazione
vigente, e la crisi in atto non trova soluzione ,anzi si è già aggravata ,anche
con il concorso del PD. La classe dirigente è ancora sostanzialmente la vecchia
nomenclatura dei due ex partiti, e la base degli iscritti si sta assottigliando
velocemente. La confusione e il disagio della base dei militanti ,che in larga
parte hanno compiuto un percorso nel PDS , è ormai palpabile.
La nascita del partito Democratico ,è stata
favorita anche dall’anti Berlusconismo, e dallo stesso Berlusconi che facendo
leva su un anticomunismo tutto ideologico, di fatto fazioso e inesistente (in
quanto è difficile trovare ancora qualche vero comunista), negli anni scorsi ,ha
favorito la divisione degli Italiani fra: Simpatizzanti a tutto tondo, talvolta
affetti da vera e propria infatuazione , e coloro che pur non avendo molta
simpatia nei suoi confronti pensavano di sfruttarne il consenso per propri fini
,la Lega Nord per esempio , nonché opportunisti e faccendieri desiderosi
soltanto di approfittare della situazione per arricchirsi , caricando il tutto
sulle spalle del debito pubblico e quindi di tutti gli Italiani, e poi quelli
che per i motivi più disparati gli erano avversi.
Sulla scia
di questa avversione si è inserita la nascita del PD , che ha creato un
contenitore amorfo, con soggetti la cui visione ideologica è nei fatti
inconciliabile, ma che potevano coesistere sull’onda dell’anti Berlusconismo.
Il PD attualmente come partito non ha ancora avuto l’occasione di essere al
governo, tranne nella breve parentesi in cui ha appoggiando il governo di M.
Monti. Le uniche elezioni politiche della sua ancora breve storia sono state
vinte da S. Berlusconi nel 2008 ,e il
partito ha potuto mantenere la sua coesione interna sulla scia dell’avversione
per Berlusconi . Credo che si sarebbe potuto andare avanti ancora un po’ , e
magari vincere le prossime elezioni mantenendo intatte tutte le contraddizioni
fin qui messe in evidenza; ma all’improvviso sono arrivati e in modo prepotente
gli effetti di questa crisi economica mondiale, che come già spiegato da me in
precedenti scritti ingloba al suo interno anche una crisi culturale valoriale e sociale, di cui una delle
contraddizioni (socialismo redistributivo/Iper liberismo) è pienamente presente
nel DNA de PD. Fin qui il percorso di questo partito politico è stato
relativamente facile , in pratica non ha dovuto prendere posizioni politiche di
rilievo e quindi non si è ancora espresso su nulla, perché non era al PD che
toccava governare. Fino ad oggi….. , ma
da già da adesso la situazione è cambiata, e gli attuali parlamentari si
sono seduti al governo insieme ai vecchi nemici del PDL, e per di più votando a
colpi di fiducia gli attuali provvedimenti del governo Monti, che sono
fortemente depressivi e iniqui , ma propagandati come salvifici . Adesso le responsabilità difronte ad un
elettorato popolare cominciano a farsi evidenti, e le contraddizioni
ideologiche diventano non più gestibili. Il buon Berlusconi (si fa per dire) ha
smesso di aiutate il PD , avendo agevolato la dissoluzione del suo movimento
politico personale ,il PDL , che sull’onda di una corruzione diffusa (agevolata
dal suo comportamento dissoluto) e di una sostanziale inutilità della sua
politica nella difesa degli interessi nazionali e quindi anche dei suoi illusi
elettori . Il PD adesso si troverà solo , senza più la spalla dell’anti
Berlusconismo, dovrà vedersela con le sue pressanti contraddizioni , che
diverranno evidenti in particolare a tutti i suoi elettori , che sono
essenzialmente lavoratori dipendenti e piccola e media industria , senza più
credito facile e con redditi e diritti sempre più precari , servizi sociali in
bilico, e in ogni caso fortemente depotenziati , e relativa sicurezza sociale
compromessa . Presto si accorgeranno che
volendo salvare l’Italia (come dicono di
aver fatto con M. Monti)) hanno condannato gli Italiani , e svenduto l’economia
Italiana (o quel che resta) ad interessi stranieri.
Al netto del
rito delle primarie , sarebbe interessante capire come fare convivere nel
prossimo programma elettorale per le politiche ,posizioni fra loro fortemente
contrastanti, il partito per esempio starà
con il “ Lavoro” o con la “Finanza”?? Starà con l’Italia e i suoi
interessi oppure con quelli della cricca UE –BCE-FMI ?? Vorrà uno stato che
torni a guardare agli interessi dei propri cittadini (che poi sono anche i suoi
elettori) o a quelli dei mercati?? In Italia poi vorrà attuare politiche
redistributive oppure proseguire nella scia di M. Monti?? Sui problemi etici
(che forse sono anche più facili da risolvere) cosa prevarrà , l’aderenza ai
dettami della Chiesa oppure la visione laica dello stato?? L’elenco potrebbe
continuare a lungo , ma credo che i punti appena elencati già evidenziano il
gravoso compito che aspetta questo partito . La crisi attuale costringerà il PD
a scegliere, e questo è un bene, si può essere liberisti , trovo lecito avere
questa visione della società e della economia , ma poi va chiarito al proprio
elettorato che è questa la visione politica del partito , e se gli interessi
del lavoro e dei lavoratori non sono una priorità è cosa che va detta. Così
all’opposto si può avere una visione diversa, ed allora adottare scelte
coerenti , ma non sarà più consentito adottare una linea politica ambigua, utile
soltanto ad intercettare il voto popolare per poi fare gli interessi di
banchieri faccendieri e multinazionali.
La cosa che non si potrà più fare sarà quella di pretendere di stare con tutti
, strizzare l’occhio alla classe media e poi fare gli interessi reali della
finanza e del grande capitalismo, ormai nettamente in rotta di collisione con
la popolazione. Non sarà più sufficiente dare del populista a chi non si
allinea (che poi il populista sta teoricamente con il popolo ) , non si
potranno più rimandare le risposte concrete, perché i problemi diventano sempre
più pressanti , e a pochi ancora interesseranno i riti democratici che, seppur
importanti, rimangono pur sempre riti con cui non ci paghi le bollette, e poco
importa se vince Renzi o Bersani , ciò che conta sono le politiche che verranno
adottate , e il coraggio per ribellarsi a questa Europa estranea nei fatti ai
nostri interessi.
Termino con
qualche domanda e una costatazione; recentemente scrissi in “morire per l’Euro”
che la politica sarebbe stata chiamata a pagare un prezzo enorme a causa della
crisi in atto, cosa che sta già avvenendo, con questa affermazione intendevo
dire che ad essere ridotti e decurtati sarebbero stati “gli attuali partiti
politici presenti sulla scena nazionale “ e questo non soltanto per
l’insopportabile livello di corruzione, ma anche e soprattutto per l’infimo
livello della nostra attuale classe politica . Tutti gli organismi amministrativi
sono già nel mirino , è iniziata la
grande sforbiciata. Intendiamoci attualmente si stanno riducendo soltanto gli
spazi di democrazia e non ancora i costi
di questa politica cialtrona e
incompetente , svuotata di qualsiasi
potere reale dai mercati e dalla BCE, che non solo fa del male al paese ma
anche a se stessa . Se continua a comportarsi così diverrà irrilevante agli
occhi dell’elettorato , (come lo è nei fatti non avendo più nessuna possibilità
di incidere sull’economia del paese) e verrà spazzata via da sommosse popolari,
insieme alla democrazia di cui godiamo ancora formalmente oggi. Si dice che normalmente si esce da una deflazione
come quella in atto attualmente con una dittatura , e viceversa l’inflazione
entro certi limiti è garanzia di democrazia . Speriamo che il danno maggiore
non diventi proprio questo tragico passaggio.
La domanda per il PD è proprio questa , potrà reggere alle sfide epocali
che abbiamo davanti un partito come questo?? Quale delle due anime prevarrà? Ad
oggi la strada è già stata segnata con la partecipazione al governo Monti, e
quello che fin qui si è visto è molto preoccupante per la sopravvivenza del
partito stesso, inseguire il neo-liberismo sul suo terreno è sadismo puro per
la base elettorale ed è masochismo puro per il partito ….Comunque molto presto
potremo constate quale sarà la sorte nostra e del nostro paese.
Per il
momento posso constatare che le primarie del partito sono state celebrate , e
anche se dovevano essere di coalizione la sfida finale è stata fra Bersani e
Renzi, e nonostante che abbia vinto Bersani ,quindi l’ala un pò meno liberista,
resta confermato quanto ho espresso prima, tanto è vero che S. Berlusconi
tornato nuovamente sulla scena politica con una sua autocandidatura vorrebbe Renzi in squadra , riconoscendo in esso un uomo di indole
liberiste.
Il PD
attualmente corre il rischio reale di attraversare una profonda crisi interna,
perché essere di sinistra nella mente delle masse popolari significa incarnare
quelli ideali tipici della sinistra socialista e non perseguire il
neo-liberismo sul suo sentiero. Se alle prossime elezioni il PD divenisse
partito di governo dovrà fare scelte terribili dal punto di vista economico,
proprio perché l’agenda dettata dalla UE ha poco a che fare con quei valori sociali
di che la sinistra dovrebbe perseguire, e sarà costretta a fare scelte che
renderanno evidente a tutti e particolarmente al proprio bacino elettorale da
che parte batte il cuore. Inoltre pare
abbastanza evidente che attualmente il confine fra il conservatorismo
neo-liberale e l’attuale sinistra sia ormai quasi del tutto inesistente , e
pertanto destra e sinistra stanno divenendo la fotocopia uno dell’altra ; le
prossime elezioni potrebbero essere la corsa fra due visioni dell’esistente ,
uno sarà il gruppo di partiti pro euro e dei diktat dell’UE (in particolare
della Germania) e l’altro anche se con sfumature diverse avversi all’euro e ai
diktat Tedeschi, il PD corre il serio rischio di incarnare oggi il
conservatorismo Europeo, ligio ai diktat della BCE e della Germania, nonché
ferma sostenitrice della cosi detta “agenda Monti” . L’agenda elettorale di Monti almeno quella
annunciata e da lui stesso e redatta su
Internet, attualmente sembra perfino più a sinistra di quella del PD ,che in
vista di una sua probabile vittoria è perfino più inutilmente severa di quella
Montiana.
Vedremo
presto…….
Antonino
Costa.