martedì 10 luglio 2012

MORIRE PER L'EURO.


MORIRE PER L'EURO.

  1. Costa





 Se venissi da un altro sistema stellare, e atterrassi improvvisamente in Italia farei fatica a capire...Non c'è una crisi alimentare, ringraziando il signore c'è ancora da mangiare, la benzina non manca, le strade sono ancora piene di automobili, i servizi esistono ancora, le pensioni vengono erogate , gli scaffali dei negozi e dei supermercati sono ancora pieni di merci, e la gente compra ancora... Quindi siamo in crisi economica, ah...dimenticavo continuo a vedere crescere gli immigrati , tanto che in una città piccola come quella dove abito, e dove non esiste nessuna attività manifatturiera degna di questo nome,   è normale vederne passeggiare a frotte. Sembra tutto normale anzi , pare che il benessere sia tanto palpabile da fare arrivare frotte di lavoratori stranieri interessati a prendervi parte. Eppure siamo in crisi, lo capisci dagli sguardi ,dai discorsi che si fanno dentro i negozi, dal fatto che questi non sono più sempre pieni come una volta. Il governo poi continua a dire che abbiamo i conti disastrati e che non solo è necessario aumentare la tassazione su chi è già abbondantemente tassato, ma nel contempo bisogna tagliargli anche i servizi, come quelli sanitari, allontanargli il giorno in cui può percepire la pensione, aumentare le tariffe energetiche, i pedaggi autostradali e i costi dei servizi pubblici come treni autobus etc...E poi dulcis in fondo non basta che calino i redditi delle fasce più basse ma è necessario eliminare i diritti di chi ha sulle spalle tutta l'impalcatura dello stato, cioè sempre i soliti noti , tutti coloro che per vivere fanno un lavoro che sia un servizio o che si lavori nel ciclo produttivo. Il livello di tassazione reale ormai sfiora il 60% del reddito percepito, e tutti questi sacrifici li facciamo non già per avere un futuro migliore, non per avere dei sevizi pubblici già abbondantemente strapagati e non percepiti, ma per salvare l’EURO.

Morire per l’Euro .

Ma cosa è dunque l’Euro? Perché i nostri governanti hanno deciso di sacrificarvi tutta la nazione? Intanto va detto che si tratta di una moneta e quindi di un mezzo, e non di un fine, utile a quantificare il valore delle merci e dei servizi, e tramite di esso ad effettuare gli scambi commerciali. Oggi il mondo sta conoscendo la sua più grande crisi del sistema finanziario mai vista, e ovviamente nella bufera più totale si trova proprio questa strana creatura chiamata Euro , una moneta unica di alcuni dei più importanti paesi Europei ,ma non la moneta di questi paesi intesa come la rappresentanza economica e sociale  dei popoli che la usano. Per la sua esistenza esistono esclusivamente degli stringenti accordi economico commerciali, e non accordi di tipo politico tra i popoli a cui è stata di fatto imposta. Di fatto è una moneta privata , che rappresenta le élite finanziarie delle nazioni sottoscriventi  , ma non i loro popoli e quindi non gli interessi generali di questi.
Quando le economie andavano bene e il credito veniva fatto circolare a piene mani a nessuno importava quello che realmente fosse questa moneta, ma adesso che l’aria è decisamente cambiata importa eccome. Adesso è arrivato il momento di domandarci se vale la pena sacrificare il tutto per mantenerne l’esistenza, o forse non sia il caso di rinunciarci ,tornando ad usare un mezzo più idoneo ai nostri bisogni economici. Dopo il fallimento di questo modello finanziario capitalista è necessario riappropriarci di un sistema di emissione monetaria che rappresenti gli interessi economici generali e non quella di una stretta minoranza . Questo può avvenire essenzialmente in due modi:
O tornando alle divise nazionali , nazionalizzando gran parte delle banche esistenti (già abbondantemente salvate con i sacrifici dei cittadini) , ridando il potere economico ai rispettivi governi , oppure mantenendo l’Euro , come moneta di una Europa politicamente unificata , nazionalizzando gran parte del sistema bancario sotto un governo unico Europeo sempre espressione degli interessi generali di tutti i popoli che vi aderiscono .
Un fatto è certo, per quanto questa agonia possa essere  lunga , se non si prenderanno le giuste decisioni avverrà la cosa più naturale del mondo “questa moneta così come è adesso si sfascerà da sola” . Quando la sostenibilità della sua esistenza diverrà così gravosa da costituire un ostacolo alla normale conduzione economica dei paesi aderenti , verrà abbandonata , semplicemente perché sarà impossibile da usare. E’ come se un lavoratore che percepisse un reddito di 20.000 euro l’anno volesse usare quotidianamente una moderna macchia sportiva come la Ferrari , di fatto solo per la normale manutenzione dovrebbe spendere metà del suo reddito, per non parlare della assicurazione, del bollo di circolazione, e del carburante . Purtroppo presto scoprirà che non è l’auto che lui  può permettersi e dovrà rinunciarci, per una banalissima utilitaria , con la quale però gli è possibile spostarsi.
Ora la crisi in Italia è figlia principalmente di una grande crisi finanziaria mondiale, e in particolare di quella Europea. E’ vero , ci sono anche delle ragioni strutturali interne al nostro paese, che comunque a prescindere sarebbe bene sanare, ma in questo momento non sono le ragioni principali del nostro rapido declino, le quali dipendono dal sistema finanziario a cui  siamo incatenati. E’ come se una persona che ha qualche problema di salute, come cura gli venisse imposto di vivere alle intemperie , con pochi vestiti , e una alimentazione scarsa e precaria, sottraendogli anche le medicine per le cure. Sicuramente il risultato sarebbe il rapido peggioramento della sua salute , fino alla sua fine prematura.
E’ esattamente quello che sta accadendo adesso a noi con le cure di questo governo tecnico , spocchioso, arrogante, che sotto il continuo ricatto dei mercati sta effettuando delle manovre economiche disastrose. La legittimazione gli viene mutuata dai partiti che a colpi di fiducia votano i suoi provvedimenti . I quali si sono spogliati delle responsabilità politiche proprie delegando ad uno estraneo la sovranità che esercitavano in nome e per conto dei propri elettori. Che non si illudano! Tutto questo per loro avrà un prezzo altissimo in termini elettorali , non sarà possibile andare dai propri elettori senza le solite trite promesse clientelari, e se lo faranno non verranno più creduti. Ormai si sono giocati la loro credibilità , dovrebbero ammettere di aver sbagliato completamente strategia politica, e quindi appena al governo disfare quello che hanno appena compiuto. Inoltre sotto il ricatto del mercato hanno rinunciato alla prerogativa di essere loro stessi in prima linea a governare nella difficoltà , e questo li squalifica automaticamente ad un ruolo di guida politica realmente credibile , è nelle difficoltà che si apprezzano le capacità reali di chiunque, compreso dei partiti politici .

Per finire…..


Il punto è ancora lo stesso:  l’occidente si vanta giustamente delle sue istituzioni democratiche e liberali, che gli hanno consentito per un lungo cammino nella storia della specie umana di detenere il primato sociale economico e culturale su tutto il mondo, oggi tutto questo di fronte alle nuove sfide che lo stesso occidente ha determinato con la globalizzazione esigono nuove risposte . Perché la democrazia e il primato degli interessi generali tornino al centro della scena è necessario riappropriarci di una corretta informazione soprattutto nel campo economico, e non come accade adesso che i mass-media sono divenuti lo strumento principale con cui le élite finanziarie controllano il pensiero dell’opinione pubblica, fino a divenire vera e propria stampa occulta che preserva gli interessi particolari di questa élite . A proposito ecco cosa pensava un noto dittatore della propaganda :
 La propaganda non deve servire la verità,
specialmente perché questa potrebbe favorire l'avversario.

Adolf Hitler

Tutti i giornali e le testate televisive per una ragione o per un’altra (tranne qualche rara eccezione) sono al sevizio di grandi interessi capitalisti e finanziari , e siccome il popolo oggi sono i loro avversari , e soprattutto le mucche da mungere è necessario occultare ed edulcorare attentamente le verità (a loro favore ovviamente ) economiche scomode, in modo tale da ottenere arrendevolezza e auto oppressione da parte delle persone  . In un futuro prossimo quando la consapevolezza si farà strada nelle menti del cittadino , perché sarà fatalmente inevitabile che accadrà, in quanto la nuova realtà costringerà anche le più stagionate teste di legno a una nuova  e più realistica rilettura dei fatti , dovremo tornare a riconsiderare le istanze sociali comuni, dovremo ricercare un nuovo equilibrio tra individualismo e le esigenze collettive, per farla breve dovremo marciare uniti ponendoci scopi e fini comuni, dell’interesse generale, ovvero…. una nuova coscienza sociale.



Antonino Costa.