martedì 15 novembre 2011

EURO Risentimento





A. Costa


Il risentimento è sicuramente una delle emozioni più complesse dell’uomo.

E’ un sentimento che anticipa ,lo si può associare alla delusione che deriva da una promessa non mantenuta, o dall’essere stati raggirati da una forza molto potente , dalla quale non si è potuto in seguito avere giustizia. E’ uno stato emotivo indefinito, che prelude a qualcosa che verrà, è una stato dell’anima in divenire. Col tempo se non trova risposte può diventare odio, poi desiderio di vendetta, e infine sfociare in atti di violenza. Lo si può combattere soltanto quando a questo sentimento che non è necessariamente negativo si trovano le giuste risposte . Il risentimento cova sotto la cenere, oppure può essere palese, in ogni caso è il sintomo di un malessere causato da una situazione di incertezza, da una delusione ,o dall’impotenza ad affrontare una situazione ingiusta che si protrae nel tempo con le sole proprie forze . Il risentimento (o rancore) è un'emozione data da un misto di rabbia e desiderio di rivalsa, che si prova come conseguenza di un torto subito, sia esso reale o immaginario.
E’ il cielo che si annuvola prima di un temporale o di una… tempesta o di un uragano. E’ il sentimento che oggi prevale in Europa e in tutte le democrazie occidentali verso la politica e le sue istituzioni , verso la finanza e il capitalismo neoliberale che viene imposto dalla politica come un dogma religioso , le cui contradizioni stanno mettendo in ginocchio intere popolazioni anche nei paesi del ricco occidente.

Alla nascita di questo risentimento ha contribuito largamente la rete , che ha consentito finalmente una informazione libera e veloce. Questa ha permesso il rapido diffondersi di movimenti come gli “Indignados” ,che per la prima volta nel mondo, il 15 di ottobre 2011 hanno svolto una manifestazione globale contro quei poteri che sono causa di questa crisi (e le precedenti) e che si annuncia come una delle più grandi della storia. Coloro che hanno potuto informarsi e formarsi una chiara idea di come funziona il sistema in cui viviamo (Politica finanza ed economia, quella vera che non insegnano nelle scuole), stanno metabolizzando le possibili risposte, e seppure ancora impotenti difronte alla enorme macchina che devono combattere, stanno cominciando ad intravedere ed ad elaborare le possibili strategie, per trovare rimedi e contromisure. Coloro che continuano ad appartenere al primo mondo (vedi “Due Mondi”), e che non hanno ancora aggiornato le loro informazioni ,continuano ad essere confusi, provano soltanto un risentimento indefinito , e sostanzialmente sono ancora fiduciosi che verrà ristabilito il vecchio equilibrio, anche se in cuor loro intuiscono che nulla sarà come prima.

Breve storia dell’unione Europea.

Il processo di integrazione europea ha compiuto ormai circa 65 anni . Subito dopo la seconda guerra mondiale venne avviato un percorso, che nella mente dei padri fondatori, avrebbe dovuto portare l’Europa ad una integrazione spontanea dei popoli su basi democratiche e di pari dignità, a memoria e per scongiurare quei massacri che si videro durante le due guerre mondiali del secolo scorso. Nella seconda guerra mondiale, circa 40 milioni di persone soltanto in Europa vi trovarono la morte, e la maggior parte erano inermi civili.

Inizialmente si trattò di uno spazio comune per gestire le rispettive industrie siderurgiche dei 6 primi stati fondatori (Belgio, Francia, Germania, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi) era il 1951, fino ad arrivare agli attuali anni dove venne introdotta una moneta unica detta “Euro” , e dove incominciò un notevole allargamento per l’integrazione dei paesi dell’est Europeo. Oggi i paesi aderenti sono 27 e 15 di essi hanno adottato l’Euro. La narrazione della storiografia dell’unione Europea esula gli scopi di questo articolo, pertanto mi limiterò ad indicare le date salienti del percorso di integrazione, concentrandomi invece sui principi che hanno ispirato questo processo.

Fra gli obbiettivi principali che si pone l‘unione Europea c’è la promozione della pace, dei suoi valori e del benessere dei popoli (art. I-3). Tra le altre cose viene ritenuta importante perseguire la “coesione economica e sociale” come valore fondante della comunità Europea. Ci sono cose come la promozione del progresso scientifico e tecnico, la solidarietà tra le generazioni, nonché la tutela dei diritti dei minori. Per chi volesse approfondire http://europa.eu/scadplus/european­_convention/objectives_it.htm vi troverà un testo esaustivo sui principi fondanti dell’unione.

Chi non vorrebbe aderire ad una unione cosi fatta? La risposta viene da se, negli ultimi anni (prima della crisi) c’è stata la corsa affannosa a procurarsi i titoli giusti per poterne fare parte, e quindi nell’arco di poco tempo abbiamo assistito ad un allargamento tumultuoso che oggi conta 27 stati, e in futuro (ma la cosa è controversa) vi dovrebbe aderire pure la Turchia. 15 di questi stati hanno adottato una moneta comune che è stata denominata Euro, ma senza un governo comune per l’economia.

Quindi tutto bene voi direte ! No il sogno è durato a lungo, ma era appunto un sogno troppo bello per essere vero , finché le cose sembravano andare bene , e c’era un’economia che in qualche modo cresceva , e soprattutto non è arrivata la crisi in atto, a tutti pareva che l’unione tenesse , e anzi in tanti ringraziavano per il fatto di farne parte perché li metteva al riparo dalla crisi finanziaria; fino a quel momento eravamo Euro entusiasti! Poi dal 2010 improvvisamente le sorti girarono, e un paese membro , che ha adottato la moneta unica ,la Grecia, si trovò improvvisamente vittima (anche se con qualche colpa) di una tempesta finanziaria. All’inizio l’unione doveva garantire a questa nazione soltanto 9 miliardi di euro, ma anziché correre in suo soccorso , secondo un principio di solidarietà e sussidiarietà, in quanto paese membro dell’UE , (si trattava di difendere uno della famiglia) incominciò uno strano balletto , nonché l’imposizione di draconiane misure di austerity (per rientrare del presunto debito ) che hanno portato oggi la Grecia di fatto al fallimento finanziario. Nel paese la coesione sociale ormai è a pezzi, continui scioperi e proteste spontanee, un risentimento verso i propri politici sia europei che nazionali mai così forte, e l’impossibilità di trovare una qualche tipo di soluzione che li porti fuori dal tunnel. Siamo all’Euro costrizione.

La percezione dell’UE oggi da parte dei popoli.

Questo rendiconto storiografico , mette in evidenza alcuni fatti:

  1. L’unione Europea che ha una magnifica carta , piena di nobili principi , da paradiso ideale si è trasformato in inferno reale, una vera trappola per popoli creduloni, all’improvviso non capiamo più dove siamo finiti e soprattutto in quali mani. Le imposizioni vengono da organismi che nessuno ha mai eletto come –commissione Europea, BCE, e perfino FMI- (quando arriva il fondo monetario internazionale vuol dire che sei fregato! Infatti non esiste nessun caso in cui questo fondo manipolato dagli USA e da tutti i banchieri privati abbia fatto uscire un paese dalla crisi, anzi il risultato è un peggioramento delle condizioni di vita di gran parte degli abitanti fino ad arrivare al collasso economico.) e il parlamento europeo che è stato regolarmente eletto che fa??


  1. Oggi viviamo tutti sotto l’egida dei mercati , che notoriamente non votano e i cui interessi sono differenti dagli stati, l’UE anziché difenderci da essi , ci costringe a piegarci alle condizioni capestro di tali mercati, assecondandone tutti i capricci (se qualcuno pensa che i mercati siano spontanei e liberi si sbaglia di grosso! Qui di naturale non c’è rimasto nulla!)


  1. Ma quale menù ci consiglia (anzi ci obbliga) dunque a seguire la famosa Troika? Essi in pratica ci dicono: tu hai un debito troppo elevato secondo i parametri del mercato , perché la tua economia non cresce abbastanza, e siccome ti devi finanziare attraverso i “liberi mercati” loro non si fidano più , e pertanto chiedono più interessi sui titoli di debito, quindi devi fare qualcosa per rassicurarli e potere continuare a finanziarti. Bene voi direte basta creare più lavoro ed economia e il problema si risolve. Giusto dico io ,peccato che viviamo una strana Globalizzazione dove alcuni paesi come la Cina possono fare quello che vogliono mentre noi siamo soggetti all’ortodossia ideologica neoliberale, e pertanto dobbiamo affidarci ad una moneta con un alto valore di scambio, alla libera circolazione dei capitali , alle delocalizzazioni delle imprese ,alle importazioni senza nessuna barriera doganale (senza nessuna protezione per le nostre imprese) e ai capricci del mercato finanziario. Ma allora che si può fare? Bisogna ridurre drasticamente le spese dello stato ! Dopo con uno stato più leggero (meglio se assente soprattutto per il popolo) sarà possibile tornare a crescere ( se i mercati vorranno ovviamente) e con la crescita tornerà la fiducia e i finanziamenti finanziari, ad interessi meno usurai .Quindi ecco la ricetta per la de-crescita infelice: svendita coatta a prezzi di realizzo di tutti i beni e servizi statali, comunali regionali etc…a chi direte voi? Ma è ovvio alla finanza speculadora delle multinazionali e delle grandi banche d’affari , a cui abbiamo già consegnato gran parte dei nostri patrimoni, ed adesso vogliono anche ipotecare il nostro futuro. Potranno comprarsi tutto quello che vogliono, dai monumenti nazionali, alle nostre strade , i servizi pubblici come acqua, linee di trasporti ,le ferrovie, le poste , e forse privatizzeranno anche i Carabinieri ,la polizia di stato, la fanteria etc…In fondo posseggono già il nostro sistema finanziario, la nostra banca centrale (che noi cittadini ovviamente dobbiamo garantire quando va male ma non partecipare agli utili quando macina profitti). Poi visto che non è possibile creare inflazione , e la nostra moneta che è l’inossidabile Euro deve mantenere un alto valore sui mercati, ( è vietato svalutare) per essere competitivi e tornare ad esportare le nostre merci e creare così un surplus con l’estero ,dobbiamo abbassare drasticamente il costo del lavoro, possibilmente portandolo sotto quota Cinese ( mediamente un quinto del nostro attuale) . Ovviamente non sarà possibile mantenere l’attuale stato sociale , la sanità sarà drasticamente ridotta , le pensioni decurtate, i servizi sociali che nel frattempo sono stati privatizzati dovranno attenersi al minimo indispensabile , così ci sarà più concorrenza (ovviamente al ribasso e a spese del lavoro) e prezzi più concorrenziali (ovviamente al rialzo per sodisfare i profitti dei padroni, che potranno prendere quei denari ed investirli in speculazioni finanziarie o delocalizzare altrove o riprestarceli con lauti interessi). In tutto questo, e per il bene del lavoratore, ci sarà la totale libertà di licenziamento per tutti, così avremo più lavoro ed una economia più sana. Ecco questa è la ricetta che ci porterà nuovamente ad essere una potenza industriale nel mondo! Anche se ho romanzato un pochino la situazione, credetemi questo è quello che ci è stato prospettato. I debiti vanno pagati perbacco! Peccato che la grande Germania non li paga mai quando gli tocca, come nel 1953 con i debiti di guerra, o alla fine della prima guerra mondiale .

  2. Peccato che il neoliberismo è tanto libero che vieta alcune cose: Non si può svalutare, non è consentito fare referendum popolari sul proprio destino (vedi Grecia) , non è consentito uscire dall’Euro (moneta attualmente dalle caratteristiche infernali) , non è consentito votare governi ostili ai consigli della troika europea , non è più consentito scegliersi i governi nazionali , ma i primi ministri vengono designati dalla Troika neoliberale Europea, possibilmente di area Goldman , ritenuti grandi esperti in falsificazioni di bilanci statali e di creazione di strumenti finanziari di distruzione di massa, chi meglio di loro!


Se qualcuno dopo avere letto quanto sopra nutre ancora un po’ di ottimismo circa la nostra sorte , beato lui! Forse ha perso il senno .Ciò che ci succederà è già standardizzato: perdita di reddito da parte della popolazione, consumi in picchiata, drastico calo della produzione industriale ,entrate dello stato in picchiata, disoccupazione in rapida crescita, perdita di diritti e di servizi sociali , aumento della povertà, disgregazione sociale, debito statale in rapida crescita ( e già i mercati vorranno interessi sempre più alti per prestarci i nostri soldi) e siccome non abbiamo grandi risorse naturali probabilmente non compreranno neanche più i nostri beni pubblici ( chi vorrebbe fare affari in un paese di barboni), ed infine udite udite…Bancarotta e uscita dall’Euro! Urrà! Finalmente , ma quanta fatica per liberarci di questa moneta scomoda e dei suoi sodali. Pensa siamo dovuti diventare un paese disgregato e povero. Ma nel frattempo cosa sarà successo alle altre economie? Voi che dite? Saranno ancora floride e ridanciane? La grande Germania sarà ancora la locomotiva dell’Eurozona? Ma, ci sarà ancora una Eurozona? O nel frattempo il castello di carta costruito sulle menzogne si sarà sfaldato? Vedete alla Grecia gli hanno collegato le cannule per l’alimentazione artificiale, affinché il paese già morto non vanga dichiarato tale, ma con noi sarà ancora possibile fare la medesima cosa? Credo che l’economia mondiale a quel punto sarà in una grande e infernale recessione , saremo in un grande tunnel buio senza poterne intravedere la fine, (vi ricordo che nel mondo ci sono sette miliardi di esseri umani).

Cosa sarà successo all’Euro risentimento? Non ho capacità divinatorie, ma penso che nel frattempo si sia trasformato in odio, o peggio in un sentimento di vendetta o qualcosa di simile. E del grande progetto di unificazione pacifica dei popoli Europei? Bene , questa storia la voglio raccontare in un altro articolo, dove tenterò di trovare anche un altro punto di vista più positivo ed ottimista, e dove l’unificazione Europea invece potrebbe avere successo.

Antonino Costa 15 novembre 2011.