lunedì 22 agosto 2011

La Globalizazione e i Pirati del Capitalismo.



Antonino Costa.

Scrivo questo articoletto per esasperazione. Ultimamente mi capita di seguire trasmissioni televisive dove si parla di economia, e si mostrano sempre più lavoratori in sofferenza. Più che di lavoratori si tratta di una categoria di cittadini che sono anche i più numerosi, e sono identificati come classe media e medio bassa. Al di là dei casi di crisi vera e propria (crisi di mercato) , ci sono molti casi in cui la fabbrica viene semplicemente delocalizzata, (cioè spostata in un altro luogo ) lasciando i lavoratori di quella azienda a casa e senza più prospettive di vita e stipendio.

Ora i motivi di queste delocalizazioni sono abbastanza ovvi, si tratta semplicemente di continuare a produrre gli stessi beni in un luogo più favorevole al gruppo finanziario-imprenditoriale, sfruttando i vantaggi di un costo del lavoro molto più basso. Ovviamente per costoro il mercato di sbocco principale continua ad essere sempre l’Occidente che ha ancora notevoli risorse di riserva.

Il meccanismo è semplice : si smontano le fabbriche con tutte le tecnologie avanzate di produzione

Che negli anni si sono introdotte nell’occidente industrializzato , si reimpiantano le stesse in località più favorevoli a questi capitalisti , (paesi sottosviluppati dove i lavoratori affamati e a basso costo e senza diritti non mancano), quando la produzione riprende si importano nei paesi di origine e con lo stesso marchio le merci ivi prodotte , che naturalmente al Capitalista sono costate molto di meno , potendo così beneficiare di un profitto notevolmente maggiore rispetto a prima.

Ecco! Questo è uno dei meccanismi che danno origine alla nostra crisi.

Con questo sistema tutta la classe lavoratrice generica che lavora nel settore manifatturiero è destinata al’ indigenza e a una futura vita da schiavo, aggiungerei anche una gran parte di liberi professionisti, di piccoli e medi imprenditori che non possono usufruire di questo meccanismo.

In questo articolo mi voglio astenere da dare giudizi morali di qualsiasi genere, e voglio semplicemente portare all’’attenzione il meccanismo fraudolento della delocalizazione a tutti coloro che continuano a farsi la domanda ossessiva:

Ma come è potuto succedere tutto questo?

Dove è finita la Politica? Il nostro è o no un sistema Politico democratico , e come tale avrebbe dovuto difenderci da queste situazioni e non farci precipitare nella disperazione?

Ebbene , mentre la globalizazione è un processo inevitabile in tempi dove la comunicazione è diventata appunto globale e di massa ,dove spostarsi da un continente all’altro non è una cosa proibitiva, anche per le merci e i beni che possono viaggiare velocemente e in grandi quantità,

la nota stonata è dovuta alla facilità con cui sono cadute le barriere commerciali, la libera circolazione dei capitali (ovviamente di chi li dispone) l’abbattimento di barriere doganali dazi di protezione, misure che favorivano una competizione almeno regolata e guidata.

L’occidente ricco e opulento nonché democratico ed evoluto, non ha saputo fare di meglio che suicidarsi, imponendoci regole commerciali ed economiche che favoriscono pochi a danno dei molti.

Sicuramente lo scopo dei nostri Capitalisti non è stato quello di portare sviluppo e benessere a paesi sottosviluppati, infatti con gli stipendi elargiti questi non diventano certo consumatori come lo siamo stati noi fino a non molto tempo fa, ma è quello di arricchirsi enormemente alle spalle di chi è costretto a vendere il proprio lavoro a prezzi sempre più bassi.

Oggi in occidente siamo di fronte a cambiamenti epocali nei nostri stili di vita.

Intendiamoci, molte delle nostre convinzioni sono assolutamente sbagliate, come quella di pensare di essere su un mondo usa e getta. Altre le trovo assolutamente giuste come il mantenimento di alcuni importanti valori collettivi e individuali , fondati sul rispetto reciproco e sull’idea di un progresso culturale ed economico sostenibile, nonché sul fatto che il governo dei popoli deve basarsi sulla possibilità di partecipare, che hanno alla base processi democratici di rappresentanza.

Tutto questo però sono solo belle parole, se alla base non vi è una democrazia economica che metta al centro l’uomo, e suoi bisogni , che abbia a mente che l’economia serve per migliorare le condizioni di vita delle persone , e che una parte degli utili devono essere ridistribuiti cioè socializzati. Quello che sta avvenendo oggi è che il capitalismo ,passata la fase in cui ha avuto anche una funzione sociale si è incamminato verso un sentiero di vera e propria pirateria , quello che avviene e che si socializzano solo le perdite (vedi Banche e sistema finanziario) e si privatizzano i profitti .L’evoluzione del capitalismo è stato il Neo Liberismo , che a dispetto dell’aggettivo di libero non ha proprio niente. Il fine ultimo del neo liberismo è quello di privatizzare tutto il privatizzabile a spese delle comunità (capitalismo a credito) demolendo di fatto lo stato sociale e gli stessi stati nazionali.

Sarebbe però riduttivo pensare che i nostri attuali problemi derivino soltanto da questo meccanismo piratesco. La crisi che abbiamo di fronte e che vedrà l’Occidente e l’Europa in un continuo e inesorabile declino , che costringerà a una decrescita forzata delle nostre economie, deriva da una somma di meccanismi simili.

Tutti questi meccanismi economici poco trasparenti e ben celati , di cui i mass-media si guardano bene di informare le comunità, infine ,determinano un quadro politico sconfortante.

Se nei secoli scorsi l’occidente si è ritenuto il motore del mondo e l’Europa il centro della civiltà , oggi tutto questo è inesorabilmente in declino. L’Europa ha intrapreso un cammino di decadenza e non è più in grado di elaborare politiche che vadano in senso opposto. Il declino costante e inarrestabile della popolazione e l’invecchiamento della stessa non consentono ai governi di avere strategie a lungo termine. Oggi manca una visione di futuro, e il pessimismo emotivo di cui siamo vittime fa il resto. Assistiamo a governi fantoccio che si premurano soltanto di mantenere i propri privilegi, incapaci di qualsiasi strategia politica che non sia quella scontata di asservimento ai poteri finanziario-imprenditoriali . I politici nostrani che sembrano non essere d’accordo su niente , ma che sanno orchestrare un teatrino confuso e esteticamente anche molto brutto, nella sostanza quando governa ora l’una o l’altra compagine mettono in atto le stesse identiche politiche punitive nei confronti dei lavoratori e delle classe media .In Europa oggi si attentano ai diritti dei lavoratori,si depotenziano le politiche di Wellfare , con la scusa che la vita media è aumentata si posticipano pensionamenti, si rende precario il lavoro dipendente, e il potere economico della classe media sta ormai precipitando . Tutto questo con la complicità di sindacati e forze politiche che un tempo erano vicine al mondo del lavoro.

Purtroppo la gente comune non ha consapevolezza di tutto questo, anche se istintivamente percepisce che le cose non vanno bene ,tende comunque ad adagiarsi nel quotidiano preferendo una utile e consolatoria bugia dell’esistente, piuttosto di una liberatoria ma pesante verità.

Con questo scritto non intendo certo esaurire l’argomento , parlerò degli altri meccanismi economici che determinano il nostro declino in un’altra occasione, si tratta di argomenti complessi che risultano difficili da semplificare e sintetizzare, ciò che mi premeva ora è soprattutto fare presente che se abbiamo ancora a cuore il nostro futuro e dei nostri figli , dobbiamo smettere di credere che ci sia qualcuno pronto a risolvere i nostri problemi, dobbiamo tornare a essere padroni dei nostri destini. Tutto questo passa prima di tutto dalla esatta lettura del mondo e dalla consapevolezza che la globalizazione economica poco trasparente e voluta da organismi che non hanno niente di democratico, e senza nessun controllo da parte dei governi, i quali anzi sono sotto il loro controllo è per la grande maggioranza della gente deleteria . Questa globalizazione che si è servita dell’inganno mediatico di sedicenti economisti e giornalisti per farcela accettare è da osteggiare con tutti i mezzi .

Maggio 2011

Antonino Costa

sabato 20 agosto 2011

Il lato oscuro della Democrazia: Il Potere Politico e il Potere Economico.


Di Antonino Costa.













Innanzi tutto cosa si intende per Democrazia?


Certo non voglio fare un trattato sulla democrazia e semplificando al massimo si può dire che si tratta del “ governo del popolo” . Tutti gli stati che hanno istituzioni democratiche e quindi una costituzione di tipo repubblicano , dove vengono garantiti diritti civili individuali/collettivi e politici, e dove esiste un parlamento rappresentativo degli interessi dell’intera collettività , possono definirsi di tipo democratico. La definizione non ha un significato cristallizzato, anzi è suscettibile di futuri aggiustamenti , ci vorrà ancora tempo affinché il suo significato diventi compiuto.

Cosa rende differente uno stato autocratico (dittatoriale) da uno stato democratico?

In un caso hai un sistema immobile con un despota , le cui decisioni sulla vita e la morte dei propri sudditi sono insindacabili, ovviamente ci sono anche casi in cui il potere è nelle mani di un gruppo di tipo Plutocratico, o nella migliore dei casi distribuito su un gruppo Oligarchico, ma il significato rimane identico , se non fai parte del gruppo che detiene il potere , lo devi subire.

La democrazia è grossomodo ciò di cui attualmente stiamo godendo in tutti quei paesi dove tale tipo di regime vige.

In Italia ci sono un sacco di partiti che si affannano a mettere accanto alla parola Democrazia quella di Libertà. E’ del tutto evidente che i due concetti non hanno lo stesso significato, altrimenti avrebbero un’unica parola per indicarne il significato.

E’ ovvio che per esercitare i tuoi diritti in piena libertà ci vogliono alcune condizioni altrimenti stiamo parlando del sesso degli angeli. Ed è su questo che voglio riflettere.


Quali sono le condizioni o meglio in quale contesto è possibile definire di vivere in una collettività di tipo democratico?


Qui la questione diventa nebulosa, tutti riteniamo di essere liberi e democratici perché godiamo di alcuni diritti fondamentali. E’ sicuro e si può dimostrare , che il contesto in cui si svolge il regime democratico è essenziale perché sia effettivamente rappresentativo di tutti gli interessi di una società complessa come la nostra.


Oggi forse viviamo in un contesto democratico falso, cioè chi dovrebbe rappresentare gli interessi collettivi improvvisamente sembra diventato impotente .Le economie occidentali campioni di democrazia, e rappresentative degli interessi di tutti i propri cittadini , continuano a sfornare ricette economiche strane e incomprensibili, ma soprattutto inefficaci.

Possiamo legittimamente chiederci perché? Cambiano i governi ma il menù che viene servito è identico. Se arriva la sinistra ti porta lo stesso piatto servito dalla destra , magari ingentilendolo un po’ , con qualche guarnizione appariscente.

Ma cosa sta succedendo dunque , perché la politica sta incominciando ad apparire tutta uguale agli occhi di molti cittadini? Chi decide realmente la politica economica , e quali sono gli interessi prevalenti oggi? Ma soprattutto chi è il reale detentore del nostro potere, che una volta si diceva essere derivato dal popolo sovrano?

Non sarà forse che questa politica occidentale oggi è soltanto un simulacro di se stessa? Un involucro vuoto , un contenitore retorico di trite ideologie che hanno perso qualsiasi riferimento con la realtà? Mi intristisco quando sento due persone che discutono sul fatto che sia meglio se governi la destra piuttosto che la sinistra o viceversa. Poi quasi sempre riesco a dimostrargli che la loro disputa è perfettamente inutile, perché nessuno dei due schieramenti ha le soluzioni ai nostri problemi. Nessuno di queste compaggini mette realmente in discussione il sistema che ci sta trascinando verso gli inferi, ma tutti ambiscono semplicemente possedere quel finto potere che gli deriva da quel popolo sovrano a cui è stato già da tempo scippato, ma che per ragioni di servizio offrono molti privilegi e rendite parassitarie, unicamente a loro .Questi politici vengono gravati da responsabilità di cui ignorano la reale portata, vengono scelti tra coloro che hanno poche cognizioni del sistema reale che si trovano ad amministrare.


Il contesto politico in cui viviamo oggi.


Si può dimostrare che il potere reale si è allontanato da quel popolo da cui deriverebbe, semplicemente perché è stato consegnato in altre mani. Già da tempo organismi come il WTO il FMI l’UE solo per citane alcuni fanno e dettano le regole del gioco economico a tutti noi, senza che la politica vi si opponga minimamente, anzi vengono legittimati, dalla politica stessa..

Questi organismi non hanno nulla di democratico, ma sono espressione di quella oligarchia globalista dominante che sta trascinando tutto verso un prevedibile disastro.


I politici nostrani in questo contesto sono impotenti, parlano di nulla perché è di nulla che conti che si occupano. Non hanno visione del futuro perché privi di libertà di azione e di pensiero si è impotenti a immaginarne alcuno. Inoltre ormai convinti di quel pensiero unico dominante che è il sistema economico attuale “ il capitalismo iper liberista manipolato” che dà enormi vantaggi a pochi a scapito dei molti. Con questo sistema si è riusciti ad attuare una redistribuzione di risorse negativa, dalla base dei lavoratori, impiegati piccoli imprenditori, professionisti cioè tutti quelli che non fanno parte del loro enturage , verso di loro. Altrimenti come si spiegherebbe l’enorme trasferimento di ricchezza che è in corso attualmente dal sistema del’economia reale a quello finanziario capitalistico. Ci sono fondi speculativi che possono rendere dal 20 al 30 per cento, quando il PIL mondiale cresce mediamente dal 3 al 5 per cento annuo. E’ del tutto evidente che se fai un investimento che ha come base l’economia reale , e ottieni una rendita superiore ad essa di enne volte , vuol dire hai dovuto succhiare risorse da qualche altra parte. Infatti si osserva che i redditi da lavoro stanno subendo drammatici cali, oltretutto i nostri politici ormai servitori spesso inconsapevoli di questi poteri tassano molto volentieri i redditi da lavoro ma non quelli finanziari.


Ecco il lato oscuro delle Democrazie , è quello di avere favorito e anzi agevolato lo spostamento di potere reale dagli interessi generali verso tutti quelli che oggi dominano la scena , standosene comodamente nascosti dietro le quinte.


A questo proposito vale la pena citare dal libro di Luciano Gallino una piccola parte tratta da “Finanzcapitalismo” su chi sono oggi i veri padroni della scena mondiale, i manipolatori occulti

Che hanno assoggettato la politica e tutto il sistema.


-Lui ritiene (dimostrandolo) che il sistema finanziario sia formato essenzialmente da tre componenti:

Il sistema bancocentrico, la finanza ombra e un sistema di investitori istituzionali che sta a cavallo delle altre due componenti.


In forza di queste tre componenti, che formano il braccio operativo della finanza , questa ha avuto un esorbitante sviluppo a partire dagli anni ‘ 80 del secolo scorso, la mega-macchina del finanzcapitalismo è giunta ad asservire i propri scopi di estrazione del valore ogni aspetto come ogni angolo del mondo contemporaneo. Un simile successo non è dovuto a un’economia che con le sue innovazioni ha travolto la politica,bensì a una politica che ha identificato i propri fini con quelli dell’economia finanziaria, adoperandosi con ogni mezzo per favorire la sua ascesa.

In tal modo la politica ha abdicato al proprio compito storico di incivilire, governando l’economia, la convivenza umana. Ma non si è limitata a questo. Ha contribuito a trasformare il finanzcapitalismo nel sistema politico dominante a livello mondiale, capace di unificare le civiltà preesistenti in una sola civiltà – mondo , e al tempo stesso di svuotare di sostanza e di senso il processo democratico.


Oggi in Italia è tornato a soffiare un vento di sinistra , e pur essendone contento per una questione di tifoseria io ho ben presente che la ricetta economica continuerà ad essere la stessa, i risultati della pietanza saranno ancora gli stessi che abbiamo avuto fin ora . In Europa si osserva che stanno cadendo tutti i governi attualmente in carica a favore delle coalizioni avverse. Ciò che stupisce è che di volta in volta cade la destra a favore della sinistra, e viceversa, ma i risultati politici che i cittadini registrano rimangono sempre deludenti , anzi la condizione economica generale peggiora, e forse cominciano a rendersi conto che c’è qualcosa che non và nel sistema. Quindi non è più questione di colore politico , ma di sostanza . Se continui a cucinare la medesima pietanza con gli stessi ingredienti e nelle stesse condizioni ,sarà difficile che tu possa ottenere risultati diversi.






Antonino Costa. Luglio 2011





La crisi ,L’ideologia Neoliberale e le sue contraddizioni.






La crisi e i tempi che stiamo vivendo in questo presente, non potrebbero essere compresi appieno se non analizzassimo il quadro di pensiero sociale politico ed economico dentro il quale questa crisi si è evoluta.

In un libro che ebbi modo di leggere tanti anni fa intitolato “Lo Zen e l’arte della manutenzione della motocicletta” scritto da Robert Pirsig negli anni settanta , e che ancora oggi è oggetto di dibattito e discussione, trovai una definizione particolarmente adatta su ciò che si può intendere per Ideale. L’ideale è qualcosa a cui tendere senza peraltro raggiungere mai. Che differenza c’è tra un cavallo ideale e uno reale? Quello ideale può essere immaginato come una statua di bronzo o di marmo, che puoi guardare quando vuoi , ma che non necessita di particolari cure ed attenzioni . Mentre un cavallo reale è un essere vivente vero , che ha bisogno di cure e di cibo, e con cui si stabilisce un rapporto di reciproco scambio . Il cavallo reale è qualcosa di concreto , vive di vita propria, mentre quello su un basamento pur essendo solido ne è soltanto una raffigurazione, incapace di propria evoluzione .

Allo stesso modo l'ideologia che viene fabbricata dagli uomini,spesso è soltanto un simulacro della realtà vera, mutevole e sempre in continua trasformazione.

Il quadro di idee a cui piegare la realtà nella stragrande maggioranza dei casi si dimostra fallace, se applicate senza le dovute cautele e flessibilità. Con il tempo procura notevole sofferenza umana , inoltre così come per il cavallo ideale che non è vivo, diventa irrealistico pretendere che la mutevole realtà della materia fisica viva si possa piegare a una idea per quanto affascinante e seducente sia.


Le ideologie in genere vengono elaborate , da pensatori e studiosi per poterle poi applicare al funzionamento delle società umane, con lo scopo di dirigerne i comportamenti e le finalità in direzioni prefissate.

Uno degli scopi è quello di armonizzarne il funzionamento e la convivenza sociale ,

stabilire quali debbano essere le priorità, e in quale direzione debba avvenire lo sviluppo sociale , culturale ed economico.

Sin da quando l'uomo imparò ad usare la parola scritta si è esercitato ad elaborare il quadro di idee in cui indirizzare la convivenza umana. Ma nella maggioranza dei casi il quadro di pensiero che viene elaborato serve per giustificare e legittimare l'oppressione delle classi più agiate sui meno ambienti .

In questo quadro si inseriscono anche le religioni, le quali assumono veste ideologica , quando sconfinando nella politica pretendono di regolare tutto il quadro dei comportamenti umani,(Teocrazia).


L'ideologia oggi dominante è il Neoliberismo o Neoliberalimo oppure Neomonetarismo.

In questo articolo mi prefiggo di analizzare i precetti e i corollari di tale ideologia, che è sia ideologia politica che teoria economica, mettendone in evidenza la natura le finalità e le contraddizioni, che oggi più che mai appaiono in tutta evidenza.


L’ideologia Neoliberale sin dai primi postulati , appare come il tentativo di manipolare la realtà ,forzando la natura umana ad assecondare i suoi istinti peggiori,

premiando gli individui senza scrupoli ad appropriarsi dei beni altrui, attraverso un piano truffaldino ben congegnato e studiato nei minimi particolari, che legittima di fatto tale furto.

*Il neoliberismo si presenta come una teoria economica oltre che come una ideologia politica, secondo la quale le politiche economiche debbono fondarsi su un paio di assiomi e sulla credenza in tre processi perfetti. Gli assiomi stabiliscono che lo sviluppo continuativo del PIL per almeno 2-3 punti l’anno è indispensabile anche alle società che hanno raggiunto un soddisfacente stato di benessere , al solo scopo di continuare ad assicurarselo. A tale scopo è necessario un proporzionale aumento annuo dei consumi, ottenuto producendo bisogni per mezzo di merci e comunicazioni di massa.

I tre processi la cui esistenza e i benefici effetti non ammettono discussione si possono così riassumere:

1) I mercati sono perfettamente capaci di autoregolarsi.

2) Il capitale affluisce senza fallo né ritardo dove la sua utilità risulta massima.

3) I rischi quali che siano: di insolvenza, di caduta dei prezzi, di variazione dei tassi di interesse etc.. sono integralmente calcolabili , per cui a ciascun livello di essi corrisponde un giusto prezzo dell’entità di riferimento. Nessuna delle smentite che periodicamente la realtà si è incaricata di fornire è mai pervenuta ad intaccare minimamente le suddette credenze fra i fautori del neoliberismo.

Non solo: in ripetuti casi che vanno dalle recessioni degli anni 30 alla crisi in atto , il neoliberismo è riuscito nel capolavoro di preservare i disastri economici che le politiche da esso suggerite avevano combinato quasi fossero l’effetto di politiche Keynesiane inefficienti. Di qui le sue pressanti raccomandazioni di liberalizzare ulteriormente i mercati, i movimenti di capitale e la gestione dei rischi.#(da *a# tratto dal libro di Luciano Gallino “ Finazcapitalismo)

Inoltre il neoliberismo si incarica anche di stabilire automaticamente quale debba essere il tasso di disoccupazione più consono al benessere generale. Stabilisce che anche il lavoro debba essere considerato una merce , così come le persone e i propri valori , le sofferenze e le miserie.

Il mondo ormai è intriso di questa ideologia tanto che si è determinata un’unica civiltà mondo, ormai incapace di trovare in sé gli anticorpi necessari per uscire da questo imbroglio. Le scuole , le università sfornano professori di economia che non fanno altro, anche in presenza di una realtà che gli smentisce continuamente di spingere ad applicare questa ricetta economica in tutti i campi.

I politici di destra e soprattutto di sinistra continuano ad annunciare sempre e solamente le stesse formule economiche, anche in presenza di disastri creati proprio dall’introduzione massiccia di economia neoliberista.


Si dice che Dio quando ti vuole punire spesso lo fa permettendo la realizzazione dei tuoi desideri. Bene oggi si è realizzato il sogno dei Neoliberisti, vedere applicate dovunque le loro formule e teorie economiche. Il risultato …Fate voi .


La politica che dichiara la propria impotenza a gestire questa ultima crisi mondiale, è la dimostrazione provata che questa teoria economica non funziona, o meglio funziona soltanto all’interno di un sentiero molto stretto, uscito dal quale diventa ingovernabile, così come un’automobile che se prende una piccola sbandata la riporti in carreggiata , diventa ingovernabile se sbanda oltre un certo limite, e finisce inevitabilmente contro un ostacolo o altro.

Oggi siamo in pieno marasma economico ,(l’automobile è finita contro un muro) e all’orizzonte si profilano veri e propri disastri sociali. Le ricette economiche che i nostri politici hanno in mente di applicare sono quelle che dettano i mercati finanziari, e cioè: ridurre drasticamente lo stato sociale delle nazione attraverso massicce riduzioni di spese statali, privatizzare tutti i servizi pubblici e gli annessi beni pubblici. A nessuno viene in mente di regolare la finanza per esempio reintroducendo lo standard Glass-Steagall che separa le banche commerciali da quelled’affari.Un sistema finanziario da rifondare attraverso una primaria riorganizzazione fallimentare ordinata, un nuovo ordine monetario internazionale a cambi fissi, , la fondazione di sistemi nazionali sovrani di credito, ed il lancio di linee di credito nazionali a basso tasso d'interesse e lunga scadenza, per progetti infrastrutturali ed industriali ad alto tasso tecnologico-scientifico, che fungano da volano per il rilancio dell'intera economia globale. La rivisitazione e riformulazione dell’attuale globalizzazione su nuove basi , che consentano alle nazioni di avere uno sviluppo ordinato e compatibile con le risorse di questo pianeta.


Oggi le multinazionali, i grandi fondi sovrani e speculativi , dettano ai politici l’agenda economica da seguire, minando così le fondamenta da cui deriva la loro tessa ricchezza. Il neoliberismo per poter funzionare deve creare un illusione o meglio una visione che quel tipo di teoria economica renda la maggioranza della popolazione più ricca e agiata. In definitiva il noliberismo ha bisogno per la propria legittimazione del consenso ordinato e volontario della comunità a cui è destinata.

Oggi che il pianeta è tutto orientato su questa teoria economica, essa mostra tutti i suoi limiti, e nonostante le evidenti dimostrazioni di crisi irreversibile del sistema , si vuole ostinatamente e caparbiamente applicare quelle formule economiche.

Il neoliberismo se applicato alla lettera difatti chiede alla politica di farsi da parte ,

di annullare se stessa , di privatizzare tutto (ovviamente a prezzi stracciati) e di limitare il proprio ruolo a semplice spettatore , o meglio a servitore fedele dell’oligarchia capitalista a cui il potere è stato consegnato spontaneamente e prontamente.

Tutto questo è già avvenuto, oggi la BCE detta legge ai governi ad essa assoggettati,

i politici hanno perso la loro autonomia, hanno pure smesso di fare promesse elettorali, e in questo momento hanno dichiarato la loro resa insieme alla loro insipienza e incapacità evidente nel dare risposte politiche ai propri elettori.

La cosa sta diventando di una evidenza tale , che molti cominciano ad intravedere il disegno che vi è celato. Tutti i governi occidentali sono in evidente affanno ,e, questo succede indipendentemente dal loro presunto colore politico, destra o sinistra è indifferente quando , non c’è differenza nella formulazione della ricetta economica.

La sinistra Greca è in affanno così come la destra Inglese, la sinistra Spagnola così come la destra Italiana o quella Francese , oppure la destra ultra neoliberista Irlandese,che ha portato il proprio paese in austerity nonostante l’ingente iniezione di neoliberismo, la destra Portoghese e il centro destra Tedesco, per non parlare della nazione leader per eccellenza gli Stati Uniti d’America con il democratico Obama, costretto a mettere insieme tagli al Wellfare per soddisfare gli ultra appetiti dell’1 per cento più ricco della popolazione Americana, che ovviamente è a capo delle grandi speculazioni finanziarie oggi in atto.

Il neoliberismo chiede agli stati in nome di una presunta fede di una crescita infinita di sciogliersi, di liquefarsi e di consegnarsi mani e piedi alla tutela di questa oligarchia mondiale globalista , di eliminare diritti del mondo del lavoro , in nome di una capacità produttiva spinta e di una competitività sempre più elevata fatta a spese di un altro lavoratore , magari nella fabbrica accanto alla propria, senza che peraltro egli ne possa beneficiare in alcuno modo. Sarà soltanto il capitalista a beneficiare del plusvalore prodotto dal lavoratore, che poi verrà investito nella finanza, producendo altri danni al sistema del lavoro, pretendendo di guadagnare denaro con altro denaro.


Il piano neoliberista sta funzionando così bene , anzi troppo bene , ha vinto no meglio ha stravinto, sbaragliando tutti gli avversari , costringendoli ad una rovinosa ritirata.

Oggi il neoliberismo non ha più avversari capaci per poterlo contenere ,(sarebbe dovuta essere la così detta sinistra socialista) così come un fiume impetuoso che esce dai propri argini a seguito di piogge eccessive (introduzione di massicce dosi di neoliberismo) travolge tutto e tutti compreso gli stessi fautori di questa ideologia politica.

La coesione sociale che in occidente ha garantito ai capitalisti di diventare quello che sono oggi, e sulle cui solide fondamenta sono cresciute le ricchezze che oggi posseggono, si sta rapidamente sfaldando.

I politici fantoccio delegati ad ingannare sistematicamente i propri elettori nazionali, mostrano ormai il loro vero volto ; il rè è diventato nudo, e proprio nel momento del suo massimo splendore diviene visibile.

Tutta la politica che da adesso vedremo mettere in atto non farà che accelerare questo processo involutivo, non è pensabile pensare di salvare il sistema finanziario a spese delle famiglie e dei consumatori ,se non si salvano anche le famiglie. In questo modello economico se non c’è consumo crescente , anche se sei in presenza di immensa liquidità sei costretto ad arrenderti, se non hai un mercato di sbocco non puoi vendere i tuoi prodotti , anche quando sono tanti e a basso prezzo. Non puoi immolarti a un economia imperniata esclusivamente sull’export ; se distruggi l’economia del tuo vicino lui inizialmente può soltanto indebitarsi per continuare a consumare quello che gli dai a credito, ma quando il debito diventerà impagabile lui fallirà e trascinerà nel fallimento anche il te.

Cosi oggi la Cina pur essendo diventata la fabbrica del mondo è legata a filo doppio ai mercati di sbocco occidentali. L’occidente d'altronde ha svuotato la propria economia delocalizzandola ed è diventato puro consumatore , senza più in grado di mantenere un equilibrio tra i propri debiti e i crediti. I cinesi e i paesi emergenti in generale si sono riempiti di titoli di debito statale dei paesi occidentali, i quali non avendo più un’economia in grado di garantire la piena occupazione , per continuare a dare l’illusione di normalità ha concesso ai propri cittadini di continuare a consumare con una economia basata sul debito sia privato che statale, alimentando così una finanza che dagli anni ottanta ad oggi vale circa quattro volte il PIL mondiale, divenendo di fatto una finanza fantasma. Il debito è stato comprato dai grandi paesi produttori i quali così hanno permesso all’occidente di continuare a consumare , e a loro stessi di crescere a ritmi molto elevati . Fintanto che tutto questo è rimasto all’interno del suo stretto sentiero ha funzionato, quando gli squilibri creati con questa globalizzazione teoretica e squilibrata sono diventati percepibili il sistema non ha retto più.


Il neoliberalismo incorpora anche una teoria inversa dei beni comuni: di qualsiasi bene e servizio la collettività abbiano bisogno ai fini della loro convivenza e protezione sociale, detta teoria afferma con perentoria sicurezza , è più efficiente dunque necessario produrla con mezzi privati.

Questa parte è indirizzata in particolare modo a coloro che volendo darsi alla politica, prendano nota qualora intendano applicare le teorie economiche neoliberali, che ciò che detta teoria chiede ad essi è di farsi letteralmente da parte, e consegnare le chiavi della comunità in mano ad un gruppo di capitalisti privati, i quali gestiranno per proprio conto ciò che è un bene comune, ragione per cui i politici vengono eletti e delegati a gestire per nome e per conto della collettività, esautorando di fatto il ruolo che dovrebbe essere proprio della politica: gestire come da delega elettorale ciò che appartiene a tutta la collettività.

Oggi siamo in presenza di una dittatura dei mercati e della finanza, che impongono ormai forzandole politiche economiche neolinerali agli stati di tutto il mondo, sottraendo enormi quantità di plusvalore dal mondo del lavoro , e dai lavoratori in generale che hanno visto negli ultimi anni abbassare i loro redditi a spese della finanza. Questo plusvalore viene sottratto dal circolo di produzione e consegnato nelle mani di pochi, che vedono di fatto aumentare in modo abnorme il proprio reddito. Costringono così ad un abbassamento dei consumi la stragrande maggioranza della classe media e medio bassa , là dove il neoliberimo contraddicendosi avrebbe richiesto un aumento dei consumi per permettere al PIL di crescere.


La cosa che appare poco evidente ma è di enorme importanza è che infine l’ideologia neoliberale con riconosce, né ha di fatto alcun confine. La collettività si atomizza, divenendo composta da individui che si estraniano dal contesto, convinti da questa ideologia-credo che non esistano più limiti alla loro libertà d’azione e alla possibilità di arricchirsi. Il tipo di personalità che né deriva è una sorta di superman insofferente dei limiti della realtà, che la convivenza sociale inevitabilmente impone.

Ciò porta l’individuo a credere di non avere più istanze sociali, auto confinandolo all’interno di ristretti confini individuali, mentre si scatena una guerra di classe cruenta nei propri confronti , senza che lui sia in grado di reagire, magari organizzando un’adeguata resistenza.

le istanze sociale vengono relegate a piccoli gruppi isolati che stentano a fare sentire la propria voce, in quanto i mass-media sono saldamente nelle mani dei capitalisti neolib.


Sia chiaro , il neoliberismo non è e non deve essere un alibi per coloro che oggi si servono di questo strumento per fini propri, ma deve essere visto come il piano che viene utilizzato per raggiungere lo scopo voluto : ricchezza per pochissimi(in relazione alla popolazione mondiale) e miseria sfruttamento e sottomissione per tutti gli altri.

Se il comunismo era lo strumento ideologico per consentire ad un gruppo di potere di sottomettere gli altri attraverso una dittatura del proletariato, e di fatto a favore di un ristretto gruppo di potere che concentra in sé le sorti di grandi nazioni, il neoliberismo attraverso un processo inverso là dove viene applicato in modo efficace, come nel contesto in cui stiamo vivendo porta a conseguenze simili. Sottomissione di intere collettività da parte di un ristretto gruppo di neocapitalisti senza scrupoli .

Imbarbarimento della vita democratica , impossibilità da parte dei rappresentanti democraticamente eletti di esercitare tale delega, e relativa trasformazione degli stessi in funzionari al servizio del capitale.

Irrilevanza del politico in quanto non più detentore della funzione di indirizzo politico e amministratore di beni e servizi pubblici. Scollamento della coesione sociale in quanto la stessa non si riconosce più attorno a valori e beni comuni. Se il comunismo voleva il potere affermando la centralità della politica il neoliberismo vuole affermare il suo potere e la sottomissione sociale attraverso l’eliminazione dell’azione politica, con la sostituzione di monopoli privati e centro di comando capitalistici.


In Italia è stata introdotta una manovra economica che chiede proprio alle classi più ambienti di farsi carico della crisi economico e finanziaria in atto, scatenata proprio da quel gruppo di finanzcapitalisti neoliberisti. La formula è ormai arcinota, un mix di privatizzazioni di beni e servizi pubblici, riduzione di stipendi aumento delle tasse , riduzioni di servizi alle fasce più deboli , aumento dell’ età pensionabile, riduzione di diritti ai lavoratori, insomma il classico imbarbarimento della vita sociale delle fasce di popolazione che da sempre pagano. Una parte di questa manovra è chiaramente ideologica, perché non si capisce bene come è possibile stimolare la crescita minacciando costantemente la vita dei lavoratori dipendenti rendendoli sempre più precari e ricattabili. Non si capisce neanche come è stato possibile divenire nel secolo scorso una delle più importanti potenze del pianeta visto che i lavoratori erano più tutelati di adesso e godevano di maggiori diritti. A onor del vero non avrebbe potuto essere , visto che la crescita del PIL si ottiene secondo i neoliberal riducendo la stragrande parte della popolazione in regime di semi schiavitù , e aumentando i privilegi e le tutele per i capitalisti (come se non fossero già abbastanza tutelati) .

Il messaggio che vogliono fare passare è il seguente: c’è la crisi , ci siamo indebitati troppo e la speculazione finanziaria si è scatenata perché voi lavoratori avete troppe tutele, pretendete di andare anche in pensione , e di avere servizi pubblici e tutele sociali . Tutto questo costa! Siete stati voi a causare questa crisi , quindi ora è giusto che la paghiate .



Per finire:


Personalmente pur avendo qualche idea di come si possa uscire da questo colossale imbroglio, non vedo i governi andare in quella direzione pertanto una cosa è certa: il mondo in cui siamo vissuti fino a poco tempo fà sta per cessare di esistere. Intendiamoci si tratta di un cambiamento radicale sia nei nostri costumi che stili di vita, non tutto sarà necessariamente negativo, ma la maggior parte inciderà sui nostri attuali stili di vita. Si tratta di una decrescita forzata, in cui il PIL (dato tanto caro ai Neoliberal) non potrà che contrarsi. Questo forzerà lo stato ad indebitarsi sempre di più visto che le entrate fiscali in presenza di una contrazione economica diminuiscono(contraddicendo empiricamente l'ideologia neolibera) si innescherà come si dice in gergo una serie di azioni che moltiplicheranno la crisi in atto . Le azioni che i governi stanno intraprendendo uccideranno ciò che resta della nostra economia(vedi pareggio di bilancio in costituzione) , i nostri politici occidentali dovranno governare senza più la crescita. L'ideologia neoliberal in fondo funziona bene soltanto in regime di vacche grasse ,quando quelle vacche diventano magre perché ormai spremute non ha più soluzioni. Le comunità tornano a chiedere l'intervento massiccio della politica a cui prima chiedevano di ritirarsi (vedi new deal di Roosvelt negli anni trenta), e il gioco ricomincia, dietro il cui paravento però ci sono sempre gli stessi attori, con lo stesso copione.




19 agosto 2011



Antonino Costa.