domenica 26 febbraio 2012

Chaos ( parte 1°)



Antonino Costa.

                                                 
Nel proseguo dell’analisi di   questa crisi sono giunto alla conclusione che il nostro futuro prossimo sarà caratterizzato da un lungo periodo che possiamo definire di grande e permanente “CAOS “ cioè di un continuo disordine sociale crescente che potrà diventare anche guerra civile.
Inizialmente ed è questo il tempo, sarà Caos calmo , (come il titolo di un film di Nanni Moretti) , per poi passare a un Caos movimentato ed agitato, e come ultimo sarà il Caos violento ed esplosivo. Ovviamente non mi è consentito sapere i tempi delle varie fasi , ma analizzando la situazione possiamo già oggi cogliere i segni divenuti  manifesti ed evidenti, del Caos che sta montando.
Senza voler demonizzare l’idea neo-liberista di Von Hayek di per sé legittima, e suo malgrado quando in buona fede portatrice anche di posizioni rispettabili e positive. Sarà questa teoria economico sociale usata come mezzo per legittimare una  politica neo-liberale portata alle sue estreme conseguenze applicative, che determinerà il Caos insieme politico, sociale, ed economico, in primis dell’Europa tutta intera, se non di tutto l’occidente, e del pianeta intero.
Il problema vero non è nella teoria  neo-liberista , ma nella sua applicazione rigida e fondamentalista al pari di una religione , che quando passa nella fase di applicazione radicale, pretende di sostituire la realtà oggettiva delle cose con una visione teoretica-fondamentalista dell’ideologia neo-liberale. Per i sacerdoti del neo-liberismo se la realtà non si adatta alla loro visione , è la realtà che sbaglia, e pertanto va corretta con ancora più massicce dosi di neo-liberismo, indipendentemente dai risultati e dalle conseguenze che questo ha sulla realtà stessa.
Ma perché  sarà il Caos per la nostra condizione esistenziale?
Abbiamo goduto nel ricco Occidente del mondo, di numerosi anni di relativo benessere, probabilmente l’unico periodo della storia dell’umanità dove tante persone contemporaneamente hanno visto le loro condizioni di vita migliorare. Fino a ieri abbiamo dato per scontato che tutto questo fosse ormai  normalità nelle nostre esistenze; lo stato sociale che per quanto imperfetto ha dato garanzia a tutti di potere vivere una vita decente, con pensioni e sanità che erano un fatto acquisito. Nella visione neo-liberale tutto questo è un’inutile appesantimento finanziario dello stato perché per costoro, lo stato deve limitarsi alla promulgazione delle leggi atte a favorire la proprietà privata e la libertà di impresa, e disinteressarsi di creare condizioni favorevoli per tutti, e soprattutto deve astenersi dal prendere parte alla redistribuzione del reddito e alla tutela del patrimonio comune. I fondamenti principali  su cui è imperniato il neo-liberismo sono:
1.     L’individuo lasciato libero di fare impresa capitalistica sarà spinto dalla propria avidità ad arricchirsi, consentendogli di incrementare i propri profitti  per induzione anche la collettività circostante ne potrà beneficiare.
2.     Lo stato deve limitarsi soltanto a legiferare e ad sorvegliare affinché la libera impresa possa realmente essere tale, e deve inoltre privatizzare tutti i servizi e beni comuni alienabili, per consentirne una più libera ed efficace gestione privatistica.
3.     Coloro che amministrano le imprese devono rispondere esclusivamente agli interessi dei propri azionisti , salvaguardando i loro profitti , senza porsi nessun orizzonte o missione sociale.
4.     I mercati finanziari e della produzione, devono essere lasciati liberi, perché sono in grado in modo automatico di regolarsi per il meglio.
5.     In questa ottica rientra soprattutto la gestione del mercato del lavoro, che deve essere liberalizzata al massimo, riducendo al minimo l’incidenza del lavoro sindacalizzato e regolamentato, a favore di quello libero e de contrattualizzato, che consente al datore di lavoro la massima flessibilità nella gestione dell’ organizzazione del lavoro, nel senso di orari , turnazioni , pause ,ferie ,(scaricando sul lavoro e sui lavoratori  costi fissi e  rischio d’impresa) . La remunerazione viene contrattata dallo stesso lavoratore con l’imprenditore ( essendo il lavoratore a sua volta imprenditore di se stesso – prestatore d’opera) . I lavoratori che non hanno un lavoro o che lo hanno perso devono porsi in uno stato di continua formazione, affinché possano alla prima occasione essere reimpiegati(ovviamente la formazione viene finanziata dalla collettività). Coloro che non vogliono lavorare , è perché non accettano la paga che gli viene offerta in quel momento , o perché hanno altre aspirazioni, o semplicemente perché non hanno voglia di lavorare.
6.     Per finire , (anche se ci sarebbero altri punti da menzionare) Lo stato deve essere improntato alla massima efficienza, e deve astenersi a costruire un costoso (per i Neo-lib.) stato sociale ; per coloro che non riescono deve esserci soltanto la garanzia di un aiuto di sussistenza, per il resto devono cavarsela da soli.

Questi punti li ho menzionati per potere dare un orientamento alla discussione, illustrando i meccanismi su cui si snoda questa teoria economica. Intanto si deve notare che il fondamento più importante per la visione di Von Hayek è che la società nel suo complesso deve essere destrutturata , e divenire composta essenzialmente di individui che devono essere lasciati a cavarsela da soli , annullando di fatto tutte le istanze sociali che hanno consentito il livello di civiltà e di benessere che abbiamo fin qui conosciuto: è l’apoteosi dell’individualismo. Sette miliardi attuali di esseri umani tutti in competizione cruenta tra di loro……
Altro punto cardine è il profitto elevato a vero e proprio Totem dell’esistenza , basata su una bramosia e una avidità senza pari, che dovrebbe spingere le società ad alte conquiste  economiche. Tutto questo per poter funzionare, deve poggiare sulla convinzione tutta di V. H. che l’individuo e quindi la collettività nel suo complesso, accettino e collaborino spontaneamente al funzionamento del sistema neo-liberale ritenendolo fra i sistemi economici e sociali il più efficiente possibile. Più di qualche economista presuntuoso ed arrogante ritiene che per quanto iniquo possa essere il Neo-liberismo non c’è alternativa a questo capitalismo.  Per convincere della fondatezza di questa affermazione tutta ideologica, la macchina propagandistica del neo-liberismo si serve di tutti i mezzi di informazione possibili : La gran parte dei giornali generalisti , nonché radio e televisioni, e per finire ha reclutato quasi tutti i professori economisti presenti sulla piazza, mettendoli sul proprio libro paga. Questi sono stati allevati come dei polli,  imponendo loro studi universitari di presunta scienza economica, dove i nove decimi delle materie sono di carattere neo-liberale.
 Riepilogando; E’ possibile dividere la società nel suo insieme in due grandi  parti rappresentative:
a)     Tutti coloro che per vario titolo e funzioni beneficiano del sistema neo-liberale capitalistico , e tutti coloro che ne pagano i costi. La finanza che ha creato un sistema transnazionale in grado di condizionare  e decidere la sorte di interi popoli, imponendo agli stati attraverso il controllo e il ricatto finanziario con il concorso dei politici locali loro sodali, misure di espropriazione economica ed estorsione materiale contro la popolazione (vedi Grecia, ma anche Italia, Spagna, Portogallo, e presto tutta l’Europa nel suo complesso, compresa la spocchiosa ed arrogante Germania ) che sono di vera e propria rapina sociale. Faccio presente che i politici propriamente collusi  che spesso risultano essere gli stessi uomini che siedono nei consigli di amministrazione del sistema bancario non sono poi molti, il resto della platea dei politici sono di una incompetenza tale da non destare la minima preoccupazione ai neo-liberali, sulla loro reale capacità di comprendere la situazione e quindi di opporvisi e di porvi rimedio.  Nella stessa categoria ci sono ovviamente gli imprenditori “Capitalisti” , che si avvantaggiano della situazione tutta tesa a favorirli, come le Multinazionali per esempio , che possono scorrazzare per tutto il pianeta in cerca di costi del lavoro sempre più favorevoli, in quanto gli stati ( soprattutto quelli Europei) pongono pochi vincoli alla libera e concorrenziale(per loro) circolazione di capitali e merci. Essi mantengono i loro mercati di sbocco in occidente, mentre le merci le fanno produrre  in quei paesi che per attrarre capitali e tecnologia abbattono i diritti sul lavoro, rendendo i propri cittadini pressoché degli schiavi , che non avendo alternative si adattano ad una vita infernale, pur di potere legittimamente sopravvivere. Il commercio avviene invece con quei paesi ancora ricchi come l’occidente e ovviamente l’Europa, che in questo modo vedono svuotarsi la loro economia sia in termini finanziari ( dovendo indebitarsi per potere sostenere ancora i consumi) sia in termini di perdita di competitività, vedendo chiudere o delocalizzare tutte le loro aziende  manifatturiere .
b)    Nella seconda categoria ci sono tutti gli altri, cioè coloro che pagano i costi esorbitanti di questo capitalismo brutale , da cui ci vengono comminate purghe assurde e incomprensibili (per noi). A questa categoria molto numerosa ma con scarsissimi poteri,  è stato tolto il futuro ed il fiato, e  vengono sistematicamente rapinati con i pretesti più assurdi. Qui si possono trovare tutti coloro che fanno parte della famosa classe media, ma ci sono anche imprenditori piccoli e medi, liberi professionisti , lavoratori dipendenti di tutti i generi, che siano pubblici o peggio privati, che abbiano funzioni dirigenziali, o mansioni umili, che abbiano un titolo di studio elevato o inferiore, poco importa , tutta questa pletora sociale è soggetta al ricatto e ai capricci dei mercati manipolati. Le piazze principali ovviamente sono attualmente Londra che con la sua City concorre al 11% del P.I.L. nazionale Inglese, che ovviamente  va nelle tasche di pochi super finanzieri, e New York che con la sua Wall Street  è attualmente ritenuta la piazza finanziaria mondiale principale. Queste due piazze finanziarie insieme a tutte le altre del mondo loro affiliate , e a un sistema bancario intimamente connesso sono oggi i veri poteri che controllano una gran parte di Mondo, se non tutto.
È ovvio che i cittadini del continente Europeo , cominciano a sentire la pressione di questo capitalismo assolutamente assurdo e innaturale, il risentimento è già in atto, tutto questo genererà una società sempre più caotica, e sempre meno disposta a subire il dispotismo finanziario-capitalistico, fino a giungere ad una decisa ostilità , che potrà addivenire  in una contrapposizione democratica se verranno prese adeguate misure atte a riportare la democrazia reale nelle mani dei rispettivi popoli  , oppure finire in una vera e propria catastrofe sociale e guerra civile , con un crescendo caotico ingovernabile, che potrebbe determinare il suicidio dello stesso capitalismo fatale che ci ha condotti a questo punto.
Nel prossimo capitolo comincerò a parlare della fase del “ Caos calmo” che è poi quella in cui siamo oggi, a seguire il caos agitato e poi quello ( speriamo che non vi si debba assistere) di caos violento e dirompente.


Antonino Costa                                             25 Febbraio 2012.

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